Gli eventi dell’ultimo anno (l’aumento dei prezzi dell’energia, lo scoppio della guerra in Ucraina e la caduta del governo) hanno aperto una nuova fase di incertezza, ma stanno mettendo anche maggiormente in luce gli investimenti sostenibili. Nel 2022, infatti, la quota dei risparmiatori italiani che giudica molto o abbastanza rilevante il ruolo dei temi Esg nelle scelte di investimento ha raggiunto l’87%, in crescita rispetto all’82% del 2021.
La situazione attuale non è rosea: oltre l’80% si dichiara molto o abbastanza preoccupato per l’aumento dei costi dell’energia e per l’inflazione. E come principali sfide da affrontare vengono indicate la crisi energetica (62%), il carovita (48%) e il cambiamento climatico (33%).
Le parole chiave che continuano a indirizzare le scelte finanziarie sono cautela e prudenza: la maggior parte dei risparmiatori predilige, infatti, investimenti a basso rischio o a rischio moderato, con un orizzonte temporale tendenzialmente più lungo rispetto al 2021, mentre solo il 4% dei rispondenti si orienta su investimenti a rischio elevato (percentuale che sale al 9% per chi ha almeno 20mila euro investiti).
Investimenti Sri: italiani più interessati e operatori più proattivi
In questo contesto, sono aumentati i sottoscrittori di prodotti Sri, che sono saliti dal 18% del 2021 al 22% del 2022, grazie anche alla maggiore proattività degli operatori finanziari: il 47% di chi conosce i prodotti Sri ha, infatti, ricevuto una proposta di sottoscrizione (+6% rispetto al 2021) e il 53% ha ricevuto più informazioni sugli investimenti sostenibili da parte della propria banca, assicurazione o consulente finanziario (+7% rispetto allo scorso anno).
A mettere in evidenza questi dati è la ricerca “Risparmiatori italiani e transizione energetica”, realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Bva Doxa, tra maggio e settembre 2022, su 1.400 risparmiatori che hanno investito nell’ultimo anno almeno mille euro, di cui 510 con almeno 20 mila investiti, che è stata presentata in occasione dell’apertura dell’undicesima edizione delle Settimane Sri.
Simone Pizzoglio, partner, head of Business unit Finance & insurance, Bva Doxa ha commentato dicendo che “gli italiani toccano con mano il cambiamento climatico: 9 su 10 vedono un impatto sulla propria quotidianità e sono preoccupati per le bollette dei prossimi mesi; conoscono obiettivi e contenuti della transazione ecologica e la vedono con fiducia (il 51% la considera necessaria e giudica i vantaggi futuri molto superiori ai costi del breve termine).
Il contesto normativo e le scelte degli investitori
“Nella ricerca si evince quanto sia aumentata (direi evoluta) l’attenzione dei risparmiatori agli investimenti sostenibili”, ha dichiarato Gian Franco Giannini Guazzugli, presidente del Forum per la Finanza Sostenibile, aggiungendo che due fattori hanno favorito questa evoluzione: da una parte, la normativa, che inserisce nei questionari di profilatura domande specifiche sulle preferenze di investimento in prodotti Esg, dall’altra l’aumentata formazione di chi deve porre le domande. “Ora è fondamentale che il contesto normativo generi sempre più elementi di certezza a supporto delle scelte degli investitori, con un particolare focus sul contrasto al greenwashing”, ha poi proseguito Giannini Guazzugli.
Green economy, un’opportunità di crescita
Di avviso simile anche Elena Baccani, senior business development manager, Lgim: “I risparmiatori italiani hanno una buona predisposizione per gli investimenti sostenibili, ma necessitano di maggior educazione sia lato strumenti finanziari sia come specifiche opportunità di investimento”, ha dichiarato Baccani, che ritiene che la green economy, dato il periodo attuale, possa rappresentare un’opportunità.
Gli investimenti sostenibili e gli aspetti fiscali
L’obiettivo finale è sostenere la transizione del risparmio gestito verso investimenti sostenibili. In questo percorso, un ruolo importante è ricoperto anche dagli aspetti fiscali. “L’Anasf si interfaccia costantemente con i decisori politici al fine di favorire l’introduzione di agevolazioni ed esenzioni di natura fiscale e l’attuazione di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione diretta ed efficace, che incentivino le scelte degli investitori nell’ambito Esg”, ha commentato Luigi Conte, presidente dell’Anasf.
“Occorrono tempi certi, obiettivi chiari e una roadmap che sposti crescenti volumi di finanza sostenibile verso progetti e interventi concreti per affrontare l’emergenza climatica, economica e sociale”, ha poi puntualizzato Francesco Bicciato, direttore Generale del Forum per la Finanza Sostenibile.
“Rinnovabili, impatto ambientale e sostenibilità sono termini che oggi diventano centrali nelle agende degli operatori economici e che dunque avranno un impatto nel definire progetti e piani che si dovranno sviluppare negli anni a venire e che troveranno negli investitori privati una sensibilità ulteriormente accresciuta”, ha commentato Grazia Orlandini, responsabile del servizio prodotti di investimento di Bper Banca.