Equita: le aziende italiane quotate mostrano una leva finanziaria ragionevole
Il rapporto net debt/ebitda delle società italiane quotate sul Ftse Mib alla fine del 2019 è di 1.9x
Escludendo alcuni settori strategici (servizi pubblici, telecomunicazioni, trasporti) il dato per il Ftse Mib è persino inferiore a 1x.
La fotografia del settore bancario è migliore rispetto al passato
Stando al report, il 22% delle società del Ftse Mib, escludendo i titoli finanziari, ha una posizione finanziaria netta positiva (NFP). Se si considerano le eccellenze italiane (definite dallo studio “italian champions”), ovvero quelle aziende che hanno registrato “i più alti tassi di crescita e le performance di Borsa più elevate negli ultimi 10 anni” il quadro migliora ulteriormente, con un rapporto medio net debt/ebitda di 1.3x alla fine del 2019, con il 25% di queste società che segnalano posizioni di liquidità nette (net cash) positive. Escludendo alcuni settori strategici (servizi pubblici, telecomunicazioni, trasporti) il dato, sia per il Ftse Mib che per l’universo coperto da Equita, è persino inferiore a 1x. “Possiamo quindi affermare che la leva delle società del settore industriale e dei servizi, quelli con il maggior numero di imprenditori e che rappresenta la spina dorsale dell’economia italiana, è molto contenuta” evidenzia il report.
Inoltre, la fotografia del settore bancario è migliore rispetto al passato, con l’npl ratio – il rapporto tra crediti deteriorati e impieghi – che è sceso dal 18.6% nel 2015 al 7.3% nel 2019 (nel 2009 era pari al 9,3%) e il Cet1 ratio (indicatore che riflette la solidità patrimoniale delle banche) che è quasi raddoppiato, passando dal 7,3% nel 2009 al 13,5% nel 2019.