Da sei mesi, l’euro ha continuato ad apprezzarsi. Con tenacia, la valuta europea è passata dagli 1,06 dollari di marzo agli 1,20 della prima settimana di settembre
Un euro forte andrebbe a sostituire il dollaro a livello di riserve valutarie globali (come in parte sta già accadendo). Ma i contro sono superiori ai pro di una simile forza
“Un dollaro debole rispetto all’euro è negativo per le nostre imprese, che diventano meno competitive. Le quali, per far fronte alla bassa domanda del contesto attuale dovranno abbassare i prezzi”. Innescando ulteriormente la spirale deflazionistica già in atto
Dalla Bce fanno sapere che il recente apprezzamento della valuta europea è “innaturale” e che “non c’è immediata necessità di agire forzatamente”. Del resto, “come diceva Mario Draghi, l’obiettivo di politica monetaria della Bce non è quello del tasso di cambio, ma la stabilità dei prezzi”
Ciò ha degli aspetti positivi se si guarda alle riserve valutarie mondiali: una valuta europea robusta andrebbe a sostituire quella statunitense a livello globale (come in parte sta già accadendo). Ma i contro sono superiori ai pro di un euro troppo potente. “Un dollaro debole rispetto all’euro è negativo per le nostre imprese, che diventano meno competitive”, ne soffrono le esportazioni, prosegue Diodovich. Le quali, per far fronte alla bassa domanda del contesto attuale dovranno abbassare i prezzi. “Come ha ricordato qualche giorno fa Philip Lane del comitato direttivo Bce, un tasso di cambio euro/dollaro elevato provoca pressione deflazionistica”. Quali mosse allora attendersi dalla Bce nel suo meeting settembrino? Filippo Diodovich non si aspetta azioni eclatanti, ma ritiene auspicabili toni molto decisi nel discorso che Christine Lagarde terrà alla stampa. “La presidente dovrà essere molto ferma nell’enunciare le sue linee di politica monetaria per i mesi a venire”.
In generale, gli osservatori internazionali prevedono che Christine Lagarde taglierà ulteriormente gli obiettivi di inflazione, attualmente “al si sotto del 2%”. Il mercato sta prezzando un ulteriore taglio dello 0,1% sul tasso di deposito (-0,5%) a partire dal prossimo anno, fanno sapere da Nomura. Gli stessi analisti prevedono che il consiglio dell’Eurotower non taglierà ulteriormente i tassi, ma che amplierà ancora il programma d’acquisto titoli d’emergenza.
Molti investitori dal canto loro riconoscono che la Bce potrà fare ben poco per influenzare il tasso di cambio dell’euro. Ricorda però Diodovich “come diceva Mario Draghi, l’obiettivo di politica monetaria della Bce non è quello del tasso di cambio, ma la stabilità dei prezzi”.
Intanto, un funzionario della Bce ha dichiarato in via rigorosamente anonima al Financial Times che il recente apprezzamento della valuta europea è “innaturale” e che “non c’è immediata necessità di agire forzatamente”.