Il risparmio, prosegue Savona, è insieme alle esportazioni uno dei pilastri su cui poggia il benessere materiale e sociale dell’Italia. Poi, il riferimento al grado di istruzione finanziaria: «Un buon funzionamento e migliori informazioni migliorano la performance del mercato e quindi lo sviluppo del Paese. Un assunto valido, ma che i risultati di questo rapporto rivelano essere debole se l’ignoranza finanziaria è ancora forte» e se i risparmiatori «non sanno gestire» le informazioni.
Dal report si evince che le conoscenze finanziarie degli italiani restano molto basse. Le risposte giuste al questionario sono state il 50%, percentuale che diventa 40% se si considera il netting, ovvero la depurazione dalle risposte date a caso. Gli intervistati ne sono consapevoli, c’è infatti una domanda crescente di educazione finanziaria. La scarsa istruzione finanziaria è paradossalmente una caratteristica dei nuovi investitori (11% i nuovi entrati nel mercato nel 2021; 20% gli stabili; 8% coloro che ne sono usciti). Un aspetto che sorprende il commissario Consob Carmine di Noia. Fra i nuovi investitori si riscontrano anche situazioni di fragilità finanziaria.
Ugo Bassi, direttore DG Fisma Commissione europea, commenta che l’intenzione del piano d’azione Ue è quello di rendere l’Unione un luogo ancora più sicuro e agevole per il risparmio a lungo termine dei cittadini. Il riferimento è anche alla normativa Eltif (i fondi europei di investimento a lungo termine), per i quali si pensa di abbassare o eliminare alcune soglie di accesso.
Per quanto riguarda le scelte di investimento, il 34% degli intervistati dichiara di possedere almeno uno strumento finanziario. Questi i preferiti: certificati di deposito e buoni postali (43%), titoli di Stato italiani (25%), fondi comuni di investimento (24%), gestioni patrimoniali (14%), obbligazioni non finanziarie italiane (13%). Nei consigli finanziari preferisce il supporto informale, anche di parenti e amici. Gli investimenti sostenibili sono visti con apertura e positività.
Anche sul fronte delle competenze digitali applicate alla finanza, si registra una scarsa alfabetizzazione, ma il 60% degli intervistati è disposto ad aumentare le proprie conoscenze. Dal punto di vista socio-demografico e di attitudine personale, il popolo dei risparmiatori italiani si conferma avverso al rischio. Può essere tollerante alle perdite di breve periodo, purché compensate dai guadagni a lungo.
In generale, un risparmiatore su due si dichiara soddisfatto dalla propria situazione finanziaria. Ma bisogna ricordare, con il commissario Consob Carmine Di Noia, che «senza investimenti non c’è protezione. Gli italiani hanno una forte preferenza per la liquidità». E ricorda che «la Costituzione incoraggia il risparmio in tutte le sue forme».