Alcuni fondi di private equity restano cauti, avvertendo che gli investitori non godrebbero di alcun coinvolgimento diretto nella gestione del campionato
Aifi: “La società dovrebbe utilizzare i proventi di qualsiasi nuovo investimento sia per attutire gli effetti finanziari della pandemia da coronavirus sia per aiutare a far crescere il profilo del suo marchio in tutto il mondo”
Dopo l’approvazione al fotofinish dell’offerta da 1,7 miliardi di euro della cordata composta da Cvc Capital Partners, Advent International e Fsi per il 10% della media company che gestirà i diritti tv della Serie A, i fondi continuano a puntare sul calcio europeo. Stando a quanto rivelato dal Financial Times, oltre 20 società di private equity sono pronte a investire fino a 300 milioni di euro per rilevare una quota di minoranza della nuova società che si occuperà della vendita dei diritti internazionali della Bundesliga, la massima serie del campionato tedesco.
La Deutsche fußball liga (Dfl), precisa il quotidiano economico-finanziario, avrebbe assunto la società giapponese Nomura per effettuare alcune indagini sul campo e starebbe tentando di vendere una quota della “Bundesliga International” per un valore compreso tra i 200 e i 300 milioni di euro, valutando di fatto la nuova media company oltre un miliardo di euro. Più di 20 gruppi si sono fatti avanti, tra i quali figurano Advent International e Cvc Capital Partners, ma anche Apax, Ardian, Apollo, Bain Capital, Bc Partners, Bdt Capital, Blackstone, Bregal, Bridgepoint, Carlyle, Centerbridge, Cinven, Endeavour insieme a Silver Lake, General Atlantic, Goldman Sachs Principal Investment, Igc, Hig, Kkr, Nexicap, Permira, Searchlight e Tpg. Il piano, inoltre, punterebbe ad attrarre società mediatiche con sede negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita, un’idea sorta dopo lo storico accordo di pace siglato nel mese di settembre con Israele.
Alcuni dirigenti dei
fondi di private equity, spiega il Financial Times, “ritengono di poter trarre profitto dall’accordo aumentando la concorrenza tra le emittenti per proiettare le partite fuori dalla Germania, ma altri sono più cauti, avvertendo che
gli investitori non godrebbero di alcun coinvolgimento diretto nella gestione del campionato e nel miglioramento del prodotto principale”. Nel frattempo la Dfl non ha inteso rilasciare dichiarazioni ma Christian Siefert, amministratore delegato della Bundesliga, informerà i club tedeschi di una
riunione del sette dicembre in cui si discuterà dei piani per creare un’asta cui potrebbero partecipare i fondi d’investimento interessati.
“Il valore dei diritti di trasmissione internazionale della Bundesliga è stimato in 240 milioni di euro – spiega intanto l’Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt (Aifi) in una nota – La società dovrebbe utilizzare i proventi di qualsiasi nuovo investimento sia per attutire gli effetti finanziari della pandemia da coronavirus sia per aiutare a far crescere il profilo del suo marchio in tutto il mondo”.
Alcuni fondi di private equity restano cauti, avvertendo che gli investitori non godrebbero di alcun coinvolgimento diretto nella gestione del campionatoAifi: “La società dovrebbe utilizzare i proventi di qualsiasi nuovo investimento sia per attutire gli effetti finanziari della pandemia da coronavi…