Le banche Usa hanno partecipato a 24 operazioni di finanziamento di startup del fintech nei primi mesi del 2019
Gli istituti di credito sperano o di formare future partnership strategiche con le startup del fintech o di trarre profitto da questi investimenti in caso di decollo
Secondo Accenture, il settore dei pagamenti digitali globali è ancora dominato dalle banche e vale circa 1.500 miliardi di dollari
Tra le banche Usa più attive spiccano Goldman Sachs e Citigroup, seguite al terzo posto da JP Morgan. Anche Morgan Stanley, Wells Fargo, Bank of America e Pnc Financial Services hanno supportato almeno cinque startup fintech dal 2012, secondo i dati di CB Insights.
Secondo Chris Brendler, senior director della ricerca fintech presso CB Insights, ci sono due incentivi chiave che guidano gli investimenti degli istituti in questo settore: le banche possono formare partnership strategiche con le startup per utilizzare in futuro la loro tecnologia e possono trarre profitto dagli investimenti se questi decollano.
Gli investimenti principali delle banche Usa sono rivolti alle fintech specializzate nel settore dei pagamenti digitali, come Square, PayPal, Wealthfront, Betterment. È proprio in questo settore che – secondo diversi report – le banche soffrirebbero maggiormente la concorrenza delle startup tecnologiche. E in cui registrerebbero i danni maggiori a livello di entrate.
Entro il 2025 alle banche -15% delle entrate da pagamenti digitali
Un nuovo report di Accenture quantifica i ‘danni’ della concorrenza del fintech per le banche da qui a 6 anni. Entro il 2025 – infatti – le banche potrebbero perdere fino a 280 miliardi di dollari o il 15% delle entrate provenienti dai pagamenti globali. La causa? Proprio il successo delle nuove startup fintech specializzate in questo settore.
Il settore dei pagamenti digitali globali è ancora dominato dalle banche e vale circa 1.500 miliardi di dollari, secondo quanto riferito da Accenture. Si prevede che entro il 2025 raggiungerà i 2.000 miliardi dollari a livello globale, ma è probabile che le banche perdano il 15% circa di questo importo.
Accenture stima inoltre che un ulteriore 3,9% dei ricavi degli istituti di crediti sarebbe a rischio per colpa dei concorrenti non bancari che offrono “pagamenti invisibili”, mentre i pagamenti istantanei potrebbero determinare l’erosione di un altro 2,7% dei ricavi. “Il boom digitale comporterà che le banche dovranno cambiare radicalmente il modo in cui pensano alla loro composizione delle entrate”, ha affermato Alan McIntyre, a capo delle practice bancarie di Accenture.