Due mele mascherate ed esitanti (in fuga da Londra)
Che Parigi abbia preso il posto di Londra nel mercato dell’arte dopo la sciagurata Brexit, non è più materia di dibattito: è un fatto. Ai capolavori che costellano le redivive aste parigine si aggiunge La Valse hésitation di René Magritte: Sotheby’s Parigi ha appena annunciato che farà parte dell’asta Paris Modernités del 19 ottobre 2023, dedicata a opere di artisti dalle avanguardie europee al dopoguerra, con una stima che si colloca fra i 10 e i 15 milioni di euro. Il valzer dell’esitazione cattura il paradosso di fondo che sta anche alla base di un altro dipinto seminale dell’artista, L’empire des lumierès: raffigura due graziose mele mascherate pronte per un valzer e avvolte dalle ombre della notte, come si conviene a ogni ballo in maschera che si rispetti. Ma il cielo sullo sfondo è di un blu brillante punteggiato dalle tipiche nuvole con cui Magritte puntellava i suoi quadri. L’effetto straniante – forse un po’ meno inquietante – è lo stesso che si prova osservando L’impero delle luci. Un motivo concepito all’inizio degli anni Cinquanta, proprio mentre il pittore lavorava alla serie L’Empire des Lumières, la sua più importante, ideata per catturare il paradosso del giorno e della notte che si incontrano.
Magritte e le mele
La mela è un elemento centrale dell’opera di Magritte, dal Figlio dell’uomo alla Camera d’ascolto; è diventata uno dei feticci con cui lo si identifica nella cultura pop. Alimento familiare e rassicurante nella sua rotondità, la mela – rimando innegabile al “pomo” del giardino dell’Eden – è anche uno degli elementi più raffigurati nella tradizione della. Nel Valzer dell’esitazione però Magritte la trasforma in un personaggio antropomorfo e gravido di mistero. Per farlo, gli basta metterle solo una comune mascherina da ballo, senza aggiungere alcun tratto: così facendo Magritte apre la porta a innumerevoli possibilità di esistenza per il frutto, che nella sua teatrale enigmaticità un po’ seduce e un po’ inquieta. Come accade guardando a tutta l’opera dell’artista belga.
Le fils de l’homme
La chambre d’écute
«Definisce l’essenza del Surrealismo celebrando l’impossibile»
Commenta Thomas Bompard, vicepresidente di Sotheby’s Francia: «Magritte è uno dei pittori più amati del XX secolo e la sua popolarità rimane più che mai vivace, riflettendo la natura assolutamente moderna delle sue opere. In questo quadro, come nell’universalmente noto L’Empire des lumières, Magritte definisce l’essenza del Surrealismo celebrando l’impossibile: l’unione tra il giorno e la notte. Siamo entusiasti di offrire un’opera di tale rarità e potenza visiva, appartenente al periodo più ricercato dai collezionisti di oggi».
La Valse hésitation di René Magritte è solo il secondo della sua serie a essere messo in asta
In effetti è la prima volta che Il valzer dell’esitazione compare sul mercato aperto, né lo si era visto in pubblico dal 1979, quando fu in mostra presso la Galerie Isy Brachot. Da allora ha fatto parte di tre collezioni private in Belgio. Non sorprende dunque che la sua apparizione determini la più alta stima pre-vendita mai data per un singolo lotto offerto da Sotheby’s Francia.
La Valse hésitation fa parte di un gruppo di otto oli, di cui fino a oggi solo uno era stato messo all’asta. Si trattava di Le prêtre marié, venduto nel 2007 per 5,3 milioni di sterline (a Londra dunque: dice qualcosa questo?).
Le prêtre marié
Quel quadro mette in scena un paradosso inverso rispetto al Valzer: presenta un cielo scuro e mele illuminate a giorno. All’epoca fu il secondo prezzo più alto mai pagato per l’artista, dopo un quadro della serie L’Empire des Lumières (per la cronaca: oggi il quadro più caro di Magritte è un altro pezzo della serie L’impero delle luci). Prima dell’asta, La Valse hésitation sarà esposto nelle gallerie di Sotheby’s a Parigi (4-11 settembre e 14-19 ottobre), quindi a Bruxelles (12-15 settembre), New York (23-27 settembre) e infine a Londra (7-11 ottobre), ormai nostalgica ex capitale europea del mercato dell’arte.