I primi tre mesi dell’anno sono stati caratterizzati da un controvalore delle transazioni pari a 178 miliardi di dollari, in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo del 2020 e dell’11% rispetto a quello del 2019
Le attività di private equity proseguono intanto a ritmo sostenuto. Si parla di oltre 350 transazioni nei primi tre mesi del 2021 (che corrispondono a circa un quinto di tutte le operazioni) per un valore di circa 54 miliardi di dollari
Variano: “Confermata un’alta attenzione da parte degli investitori e una notevole disponibilità di risorse finanziarie, elementi che ci fanno essere ottimisti per buone performance dell’M&A nel corso dei prossimi mesi”
Passando alla composizione degli accordi, le attività di private equity sono proseguite intanto a ritmo sostenuto. Le oltre 350 transazioni dei primi tre mesi del 2021 (che corrispondono a circa un quinto di tutte le operazioni) “si confrontano bene con la ripresa della seconda metà dello scorso anno”, si legge nello studio, e sono “in qualche modo in anticipo rispetto al trimestre di apertura degli anni precedenti”. Una differenza che risulta ancor più evidente se si considera il loro valore. Si parla infatti di 54 miliardi di dollari (più del 30% del valore complessivo degli accordi totali del periodo), un dato non solo superiore a qualsiasi trimestre del 2020 ma anche a qualsiasi trimestre degli ultimi 12 anni.
Quanto alle aree geografiche, i mesi di gennaio, febbraio e marzo hanno visto una riduzione delle attività in tutte le regioni rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno, anche se il calo di Nord America, Regno Unito, Irlanda e Benelux risulta meno pronunciato. Lo stesso confronto rispetto al primo trimestre del 2020 vede invece i paesi scandinavi, il Medio Oriente e Israele registrare il maggior incremento del numero di deal, mentre le flessioni principali si evidenziano in Giappone, Sud Europa, India e Sud est asiatico.
“Il primo trimestre dell’anno ha fatto registrare significativi incrementi del valore delle operazioni M&A a livello globale e, in particolare, l’attività di private equity ha raggiunto livelli mai registrati prima”, osserva Variano. Poi conclude: “Questo conferma un’alta attenzione da parte degli investitori e una notevole disponibilità di risorse finanziarie pronte a essere utilizzate per le transazioni: elementi che ci fanno essere ottimisti per buone performance dell’M&A nel corso dei prossimi mesi”.