In un mondo orientato alla continua digitalizzazione di qualsiasi aspetto della nostra quotidianità, la strabiliante vendita non è di certo un caso isolato, bensì testimonianza diretta dell’avanzata inarrestabile della crypto arte, termine con cui si identifica ogni forma d’arte digitale affidata alla tecnologia blockchain.
Realizzata 10 anni fa e originariamente chiamata Pop-Tart Cat, la popolare gif vede protagonista un gattino volante, vestito di un biscotto, che lascia dietro di sé una scia arcobaleno. L’animazione, firmata da Chris Torres, è stata modificata leggermente in occasione della vendita, il che l’ha resa unica rispetto alle innumerevoli versioni precedenti. L’artista stesso si è detto stupito della cifra da capogiro raggiunta, dimostrandosi però estremamente soddisfatto per aver ufficialmente aperto le porte al mercato dei meme nel mondo della crypto arte.
La risposta al quesito è da ricercare nell’esistenza di tecnologie che permettono la validazione di opere di questo tipo. Infatti, la validità di ciascun Ether è garantita da una blockchain, il cui sistema permette di associare a oggetti digitali un codice cifrato unico, propriamente chiamato Non-Fungible-Token. Il NFT funge, in questo caso, da firma dell’artista e attesta unicità e autenticità del bene, tracciandone, in modo sicuro e trasparente, storia e transazioni e certificandone la proprietà.
Una volta certificata e firmata, la creazione digitale acquista, pur nella sua immaterialità, una concretezza che ne fa un’opera d’arte a tutti gli effetti. Le riproduzioni, ammesse e possibili, saranno relegate a mere copie non autenticate, permettendo all’acquirente di godere di un bene teoricamente riproducibile infinite volte ma concretamente unico. Ed è ben noto che per il collezionista non esiste prestigio più grande di tale consapevolezza.
Lato creativi, i NFT permettono a creatori e artisti digitali di ottenere pieno riconoscimento del proprio lavoro. Questo fa sì che possano ritagliarsi uno spazio importante nel mercato e, non ultimo, abbiano l’opportunità di monetizzare sulle loro creazioni, altrimenti non remunerabili.
Insomma, che questo evento straordinario sia solo l’alba del trionfo della crypto arte nel panorama del collezionismo più sfrenato? Una chiara conferma giunge dai dati più aggiornati secondo cui la crypto arte arriverà presto a rappresentare un mercato di oltre 100 milioni di dollari. E sembra che, assoluto pioniere, il colosso Christie’s oggi giochi d’anticipo rispetto alle case d’aste colleghe, avendo già fiutato l’enorme potenziale di questo settore…