“Rinunciate in primo luogo alle armi, poi al cibo. Ma la fiducia va conservata fino all’ultimo. Senza fiducia non si resiste. La fiducia è più importante della vita”. Queste parole di Confucio pronunciate nel 500 a.C. sono più che mai attuali nel mondo della finanza e devono essere un mantra soprattutto per gli operatori del mercato delle criptovalute. Il caso FTX è emblematico. Bisogna tenere a mente che quando si parla di mondo crypto, la fiducia subisce una connotazione diversa da come la si intende nel mondo tradizionale e regolamentato delle banche. Il mondo degli exchange è per definizione un mondo trustless, senza fiducia. La premessa è doverosa e ci aiuta a capire cosa ci sia dietro il default dell’exchange di criptovalute FTX.
BlackRock non è la sola ad essersi fidata di Sam Bankman-Fried, ceo di FTX, anche grossi fondi pensionistici sono rimasti invischiati in una delle più grandi truffe finanziarie degli ultimi tempi. I curatori fallimentari hanno dipinto l’immagine di un’azienda con documentazione e controlli finanziari superficiali, un’eccessiva concentrazione di potere su pochi individui, inesperti e corrotti, richieste di pagamento milionarie approvate con emoji e tramite chat, nonché fondi spese per acquisto di case e beni personali. Il copione è sempre lo stesso, soldi spariti ed investitori traditi. Dietro il crollo FTX ci sono tutti gli ingredienti per uno shock sistemico in grado di propagare il contagio a tutto il mondo della finanza digitale e degli nft. Per capire che piega prenderà il mercato degli assets digitali nei prossimi mesi, riassumiamo ora luci ed ombre di questo 2022.
Nft e token nel 2022: pochi ma buoni? Il primo trimestre
Il primo trimestre ha visto un calo significativo dei volumi di mercato degli nft, con una riduzione di quasi il 50% nelle transazioni di vendita. Si deve notare però che, al calo dei volumi, non è seguito un calo anche dei prezzi. Le quotazioni di alcuni nft sono aumentate anche dell’80% rispetto alla fine del 2021. Questo aumento di prezzo è giustificato dal fatto che, se nel 2021 la stragrande maggioranza degli nft in circolazione era del tipo, video game assets come Axie Infinity con prezzi abbordabili, sotto i 100 USD, il primo trimestre 2022, ha visto in circolazione nft collectibles del tipo CloneX, Azuki e Invisible Friends che quotavano prezzi più alti.
Se è noto che sono tutti asiatici i paesi nft friendly, con Singapore al primo posto, seguita da Hong Kong, Cina e Taiwan, sorprende invece che gli Stati Uniti si trovino solo al 12° posto della classifica dei paesi per volumi di scambi ed ancor più sorprendente è l’entrata della Nigeria tra i top 5.
La classifica dei collezionabili
Il segmento dei collectibles è senza dubbio ancora il segmento principe del primo trimestre del 2022. Da solo conta oltre mezzo milione di portafogli attivi, 2,7 milioni di vendite e volumi di scambio per oltre 6 miliardi di dollari. Il progetto di punta “Bored Ape Yacht Club”, le scimmiette annoiate, ha superato i CryptoPunks con oltre 1,2 miliardi di dollari scambiati. Al secondo posto la crypto arte con 673 milioni di dollari scambiati. In questo settore il volume dei portafogli attivi e delle vendite rimane molto più basso rispetto ai collectibles, il che suggerisce che questo segmento artistico rimane per il momento una nicchia, riservato ad una élite e con asset molto costosi.
(De)correlazione del prezzo degli nft da quello delle crypto
Nel primo trimestre si conferma il fatto che il prezzo degli nft è sempre più decorrelato dal prezzo delle criptovalute. Questo fenomeno è estremamente interessante in quanto evidenzia la maturità del settore degli nft rispetto alle crypto. Gli nft hanno raggiunto una massa critica e tendenze autonome indipendenti dalla volatilità dei mercati delle criptovalute e sono diventati, alla stregua dell’oro, un bene rifugio da detenere anche nelle fasi ribassiste. CryptoPunk #5822 è il collectible che ha fatto registrare la vendita più redditizia della storia con più di 23 milioni di dollari di profitto sulla rivendita di un singolo asset, rivenduto dopo circa 4 anni e mezzo dalla sua acquisizione. Azuki #9605 dopo solo 75 giorni di detenzione ha fatto registrare un profitto con un aumento di quasi 113 volte il suo valore iniziale.
Il secondo e il terzo semestre degli nft nel 2022
Il secondo trimestre ha visto un ulteriore calo nel volume di scambi, circa il 25% rispetto al primo trimestre. In calo anche il profitto di rivendita, che è crollato da 2 miliardi di dollari nel secondo trimestre a soli 326 milioni di dollari nel terzo.
Il terzo trimestre dell’anno vede ancora un mercato degli nft fortemente negativo, in calo del 75% dei volumi di dollari scambiati dall’inizio dell’anno, quasi a definire la fine del mercato. Il segmento dei collectibles, storicamente considerato l’oca d’oro degli nft, continua a subire perdite. Per limitare le perdite i trader mantengono gli nft in portafoglio per attendere tempi migliori e fanno crollare le transazioni.
Il segmento Collectibles rimane quello che ha risentito maggiormente del bear market, la perdita viene quantificata in quasi 20 milioni di dollari a settimana, tra agosto e settembre. Se nel primo trimestre erano 4536 i portafogli con guadagni superiori ai 100k dollari, nel terzo trimestre se ne possono contare solo 272.
Chi si salva
L’unico segmento redditizio del terzo trimestre è quello degli nft utilities. Solo questo settore è capace di generare profitti, si pensi ai gioielli di Tiffany ispirati ai famosi Cryptopunks che hanno generato crescite del +44%. In questo settore alcuni venditori sono riusciti a registrare record di profitti di oltre 1 milione di dollari sulla rivendita. Il settore è vitale, nascono infatti nuovi progetti, come ad esempio Creepy Creams, progetto nft utilities, che sostiene associazioni di beneficenza per bambini per ogni nft acquistato. È un progetto community oriented ed etico.
Per quanto riguarda la crypto arte, anche se il prezzo medio delle opere è calato, possiamo vedere che il numero di nuovi lavori rimane stazionario con una crescita di circa il 5% sul totale dei lavori, rispetto al secondo trimestre 2022.
Si sta per concludere un anno con molte ombre per gli nft ed anche se, non siamo certi se sarà il 2023 o il 2024 l’anno della rinascita per questo settore, siamo consci che il mercato andrà dove ci saranno i migliori guadagni. Non ci resta che monitorare con attenzione il mercato e vedere dove si sposteranno i capitali, in modo da entrare a gamba tesa e cogliere sempre le migliori opportunità di guadagno.
* fonte NFT Market Report Q1-Q2-Q3 2022