I board in grado di adattarsi più rapidamente all’emergenza pandemica e di rispondervi in modo efficace si concentrano ora su tre questioni specifiche: i rischi geopolitici e macroeconomici (+19%), i rischi politici (+15%) e quelli legati al clima (+10%)
Non manca chi punta ancora sull’innovazione e la crescita (si parla di circa l’80%, in crescita di 7 punti percentuali), sui principali trend o cambiamenti sociali (+6%) e sulla responsabilità sociale d’impresa (+6%)
McKinsey: “Ora è il momento per i consigli di amministrazione di impegnarsi a fondo su queste problematiche, supportare i loro team di gestione e garantire che le loro organizzazioni rimangano resilienti e competitive”
Non distolgono lo sguardo dalla ripresa post-covid. Ma lasciano che la resilienza aziendale, di cui tanto si è discusso nell’anno della crisi, ceda il passo a nuove preoccupazioni. Questioni organizzative e culturali, ma anche rischi specifici, come il cambiamento climatico. A scattare la fotografia dei board sopravvisuti all’emergenza è un nuovo sondaggio di McKinsey, che si focalizza sui consigli di amministrazione definiti “most adaptable” (in grado di adattarsi più rapidamente alla contingenza pandemica e di rispondervi in modo efficace).
Aziende, spiegano i ricercatori della multinazionale di consulenza strategica newyorkese, che oggi stanno allontanando l’argomento della resilienza dalle loro agende (la quota che lo cita è scesa di 20 punti percentuali rispetto al 2020) e che si stanno concentrando su tre questioni specifiche: i rischi geopolitici e macroeconomici (in crescita di 19 punti percentuali), i rischi politici (+15%) e quelli legati al clima (+10%), come anticipato in apertura. Tipologie di fattori che, si legge nel rapporto, l’esperienza suggerisce possano testare a loro volta la resilienza complessiva dell’azienda, pur sempre mantenendo molti dei cambiamenti operativi apportati lo scorso anno.
Certo, non manca chi punta ancora sull’innovazione e la crescita (si parla di circa l’80%, +7 punti percentuali), sui principali trend o cambiamenti sociali (+6%) e sulla responsabilità sociale d’impresa (+6%). Ma anche sui trend tecnologici (+6%) e sulla cybersecurity (+5%). Cresce leggermente l’attenzione sulla
diversity a livello di leadership (+3%) e sui modelli di business dirompenti (+3%), mentre a crollare è l’interesse per i cambiamenti nei comportamenti e nelle esigenze della clientela (-2%) e per la cultura aziendale (-5%).
Tali percentuali si riflettono poi anche nel confronto con i board meno “adattabili”. Questi ultimi, infatti, hanno 16 punti percentuali in meno di segnalare i rischi relativi alla cybersecurity come prioritari all’interno delle loro agende, ulteriori 16 punti percentuali in meno di indicare i trend tecnologici, 14 per la diversity e la responsabilità sociale d’impresa e 13 per i rischi geopolitici e macroeconomici.
“Mentre i consigli di amministrazione più adattabili segnalano una maggiore attenzione alle aree che supporteranno la futura resilienza delle loro organizzazioni e in media coprono più argomenti all’ordine del giorno rispetto ad altri consigli, sappiamo per esperienza che tutti questi aspetti strategici, organizzativi e legati al rischio sono fondamentali per il successo di un’azienda e dovrebbero essere discussi da tutti i board almeno una volta all’anno”, osserva McKinsey. “Poiché sempre più aziende ed economie stanno iniziando a riprendersi dalla crisi pandemica, ora è il momento per i consigli di amministrazione di impegnarsi a fondo su queste problematiche, supportare i loro team di gestione e garantire che le loro organizzazioni rimangano resilienti e competitive. Attraverso, e oltre, la pandemia”.
I board in grado di adattarsi più rapidamente all’emergenza pandemica e di rispondervi in modo efficace si concentrano ora su tre questioni specifiche: i rischi geopolitici e macroeconomici (+19%), i rischi politici (+15%) e quelli legati al clima (+10%)Non manca chi punta ancora sull’innovazione e …