L’ingresso di Poste in Eurizon Capital Real Asset porterà gli asset in gestione della società da 4 a 6,5 miliardi di euro, rendendola la più grande realtà italiana dedicata ai Fia focalizzati su infrastrutture, finanziamenti e investimenti nel capitale delle aziende
Nata a fine 2019, le prime due soluzioni Fia, gestite dal Eurizon Capital Real Asset, sono partite all’inizio del secondo trimestre di quest’anno
L’Italia resta un mercato ancora arretrato, rispetto alle altre grandi economie europee, sul fronte degli investimenti alternativi. Per Eurizon, tuttavia, “non c’è dubbio” che gli asset illiquidi abbiano un futuro in espansione
Al termine dell’operazione Eurizon Capital Real Asset, che attualmente ha in gestione circa 4 miliardi di euro, innalzerà il suo raggio d’azione a 6,5 miliardi di euro, diventando la principale piattaforma italiana per gli investimenti alternativi in economia reale attraverso equity, debito di aziende non quotate e immobiliare. Poste Vita, infatti, affiderà a Ecra un mandato di investimento del valore di 2,5 miliardi, accedendo ad una piattaforma globale e sviluppando un modello integrato di gestione lungo tutto il ciclo di vita dell’investimento. “La joint venture rappresenta un’opportunità di collaborazione unica nel ramo vita tra i due gruppi”, ha comunicato Poste, “beneficiando di sinergie di competenze e pieno allineamento di interessi”.
“Per Poste Italiane l’accordo è coerente con il Piano Strategico ’24SI’, prevedendo nei progetti innovativi la combinazione fra la partnership commerciale e la partecipazione finanziaria”, ha fatto sapere la società guidata da Matteo Del Fante, “l’alleanza, inoltre, contribuirà a favorire la diversificazione del portafoglio di investimenti di Poste Vita”.
A fine 2019 i fondi alternativi gestivano in Italia 45 miliardi di euro, cifra che collocava il Bel Paese al sesto posto in Europa. Queste forme di investimento riscuotono il maggior successo nel Regno Unito, (1.180 miliardi di masse a fine 2019) e in Francia (242 miliardi), avevano messo in luce i dati di Preqin e Amundi. Davanti all’Italia comparivano anche Germania, Svezia e Svizzera.
“Non c’è dubbio: il futuro vedrà una sempre maggiore apertura degli investitori verso i private market e in generale verso gli asset illiquidi”, aveva dichiarato Francesco De Astis, responsabile Italian Equity di Eurizon durante gli Alternative Investment Funds days organizzati lo scorso dicembre da Borsa Italiana e Assogestioni. “Si tratta, ovviamente, di investimenti caratterizzati da elementi di complessità superiore, che richiedono competenze specifiche: per questo motivo Eurizon ha costituito la Newco, Eurizon Capital Real Asset Sgr”.