Indagine McKinsey-Anasf: oltre l’80% dei consulenti propone “quasi sempre” o “frequentemente” ai propri clienti prodotti esg
Secondo il 75% degli advisor, l’interesse dei clienti verso i prodotti esg è aumentato a seguito della pandemia
Conte (Anasf): “la categoria dimostra ancora una volta di essere attenta al tema della finanza sostenibile”
Il mondo della consulenza finanziaria strizza l’occhio alla sostenibilità e si dimostra attento alle tematiche esg. È questo, in estrema sintesi, quanto emerso da un’indagine a cura di McKinsey e Anasf.
Stando alla ricerca, condotta su un panel di 350 consulenti finanziari soci Anasf, il 13% delle masse degli advisor è investito in prodotti esg e circa un consulente su tre (31%) dichiara di avere oltre il 15% del portafoglio dei clienti investito in strumenti sostenibili. In particolare, la percentuale media del portafoglio rappresentata da questa tipologia di prodotti, con cui la maggior parte dei cf sostiene di avere un livello medio-alto di familiarità, è pari al 12%. Un dato che, a detta della survey, sembrerebbe destinato a raddoppiare nei prossimi tre anni, passando a circa il 25%. “Le aspettative di crescita degli investimenti esg sono davvero incoraggianti per il settore e il sistema nel suo complesso” ha commentato Cristina Catania, senior partner di McKinsey & Company, sottolineando che, per rafforzare ulteriormente la crescita di questi investimenti, “sarà cruciale il supporto dell’intera industry, reti in primis, attraverso iniziative dedicate in termini di soluzioni di investimento, consulenza e formazione, sia per i consulenti sia per i clienti”.
L’indagine evidenzia inoltre una grande proattività da parte dei consulenti nel presentare soluzioni d’investimento incentrate sulla sostenibilità ai clienti. Oltre quattro consulenti su cinque (84%) dichiarano di proporre “quasi sempre” (27%) o “frequentemente” (57%) prodotti esg alla propria clientela. Solo l’8% lo fa su specifica richiesta del cliente”, mentre il restante 8% ammette di non proporli “quasi mai”.
Per quanto riguarda l’attenzione dei clienti verso questi prodotti, il 75% dei cf ha riscontrato un maggiore interesse da parte della clientela a seguito della pandemia: la metà di loro è potenzialmente interessata ad investire in questi prodotti ma non accetterebbe costi superiori rispetto ai tradizionali strumenti del mercato. Infine, secondo il 65% del campione, i clienti di età compresa tra i 24 e i 39 anni sono maggiormente propensi a investire in prodotti esg.
“La categoria dimostra ancora una volta di essere attenta al tema della finanza sostenibile e di voler affinare sempre più la propria formazione. Per contribuire a sviluppare ulteriormente gli investimenti sostenibili, rimane altresì necessaria un’azione di maggiore educazione finanziaria per diffondere tra i cittadini il valore dei benefici di questi investimenti anche in termini di accrescimento del reddito. Bisogna inoltre favorire una maggiore comunicazione intergenerazionale tra i risparmiatori al fine di sostenere il processo di integrazione tra economia reale, risparmio e investimenti sostenibili”, ha commentato Luigi Conte, presidente di Anasf.