Molti Stati europei hanno introdotto misure di vantaggio fiscale per i soggetti ad alto reddito che decidono di trasferire la residenza nel territorio dello Stato
Agevolazioni fiscali per pensionati esteri, per lavoratori altamente qualificati e per Hnwi. Queste sono le tre principali misure diffuse in Europa per attrarre capitale umano
Negli ultimi decenni, infatti, sono sempre di più le giurisdizioni che, al fine di attrarre capitali e investimenti nei loro territori, implementano politiche fiscali di particolare favore per le imprese e per i cd. Hnwi (high net worth individual), vale a dire soggetti ad alto patrimonio netto.
E invero, la tendenza dei Paesi dell’Ue a introdurre strategie fiscali pensate per attrarre contribuenti stranieri, ha due lati della medaglia: uno positivo e uno negativo.
Per un verso, dal punto di vista domestico, ricorrere a misure fiscali di favore, rivolte agli individui stranieri che si trasferiscono nel territorio, significa contribuire positivamente – per il tramite di nuovi contribuenti “alto spendenti” – allo sviluppo economico, culturale e scientifico del Paese.
Per un altro verso, dal punto di vista sistemico, quindi guardando all’Unione europea nel suo complesso, la tendenza degli Stati ad introdurre agevolazioni fiscali per specifiche categorie di soggetti alimenta la concorrenza tributaria tra Paesi membri e, conseguentemente, mina l’effettiva riscossione delle entrate e l’equità dei sistemi fiscali degli Stati meno competitivi.
Una classifica provvisoria, pubblicata nel report summenzionato, suggerisce che i sistemi fiscali più favorevoli dell’Eurozona si possono individuare, principalmente, nell’area meridionale e nella zona est dell’Ue. I vantaggi più significativi, ad esempio, per i pensionati o per i contribuenti facoltosi che espatriano, si trovano in Grecia, a Cipro, in Portogallo e in Italia.
In prima battuta, ci sono i regimi agevolati per i contribuenti più ricchi neo-domiciliati. Questi schemi sono ideati per attrarre contribuenti stranieri ad alto reddito e prevedono, molto spesso, la possibilità di implementare strategie di pianificazione fiscale di favore con il semplice cambio di domicilio.
Uno degli esempi più recenti è il regime High-Net-Worth Individuals introdotto in Italia nel 2017. Questo regime consente ai nuovi residenti fiscali di versare una somma forfettaria (100.000 euro all’anno e 25.000 euro a familiare) a titolo di imposta sulle proprie fonti di reddito estere, mantenendo il reddito guadagnato in Italia tassato a condizioni standard. Si tratta di un’agevolazione fiscale significativa per gli individui facoltosi.
Ci sono, poi, i regimi di favore riservati ai lavoratori altamente qualificati. Questi regimi esentano parzialmente o tassano in modo più favorevole i redditi domestici dei nuovi contribuenti. Ad esempio, si pensi al regime di esenzione finlandese: un contribuente straniero che soddisfa determinate condizioni di reddito ed è portatore di competenze e know how, beneficia di un’aliquota fiscale fissa del 32% sul reddito guadagnato in Finlandia. Dunque, con un vantaggio di 5 punti percentuali rispetto ad un contribuente finlandese che vanta lo stesso guadagno e le stesse competenze.
Infine, si annoverano i regimi rivolti ai pensionati. I nuovi residenti, se pensionati, in molti Stati possono beneficiare di una tassazione agevolata sul reddito da pensione di fonte straniera. L’obiettivo principale è attrarre consumatori con un potere d’acquisto superiore alla media della popolazione. Un esempio di questo tipo di regime è l’esenzione totale dall’imposta sul reddito sulle pensioni di anzianità concessa nel 2009 dal Portogallo ai pensionati di nuova residenza. Questo schema è stato riformato nel 2020, aumentando l’aliquota fiscale dallo 0% al 10%. Oltre a quello portoghese, altamente competitivi risultano i sistemi pensati per i pensionati esteri che si trasferiscono a Cipro, a Malta, in Grecia e in Italia.
Volendo stilare una classifica dei sistemi fiscali più competitivi per i contribuenti che trasferiscono la residenza e sono portatori di ricchezza e competenze, troviamo la Finlandia con un regime che prevede un’aliquota al 32%; i Paesi Bassi, con aliquota al 30% e un ulteriore regime di favore per i dirigenti stranieri; la Danimarca, con aliquota forfetaria al 32,84%; l’Italia con il regime di favore per gli impatriati, per i ricercatori e gli atleti; la Svezia, con un regime agevolato per lavoratori esperti; l’Austria, con misure di favore rivolte ad artisti e lavoratori qualificati; Cipro, che prevede specifiche agevolazioni per contribuenti ad alto reddito.
I Paesi che prevedono un trattamento fiscale di particolare favore per i contribuenti Hnwi che si trasferiscono nei territori dello Stato, oltre all’Italia, sono Uk e Irlanda, con il non-remittance regime; la Francia, con il regime des impatriés; il Lussemburgo, con il regime previsto per i dirigenti stranieri; Malta, con la misura che prevede l’applicazione di un’aliquota al 15%; infine la Spagna, con la famosa legge Beckham.
I fattori a cui prestare attenzione per considerare, più o meno, vantaggioso un regime rispetto ad un altro, concernono la durata del regime, la portata dell’esenzione fiscale e le condizioni di accesso al beneficio.
Attualmente, la durata media dei benefici previsti dai regimi fiscali preferenziali, in Ue, corrisponde a 7,5 anni. Quello più conveniente sotto il profilo della durata è quello belga, stante il fatto che non sono previsti limiti di tempo per i beneficiari Hnwi che ivi decidono di trasferire la propria residenza.
Dalla classifica stilata nel report dell’EU Tax Observatory, emerge che in termini di convenienza i Paesi che hanno implementato maggiori misure di agevolazione fiscale per gli stranieri sono: la Grecia, l’Italia, Cipro, Portogallo, Danimarca, Olanda, Lussemburgo.