Il terremoto ha avuto inizio qualche giorno addietro, quando il magnate aveva chiesto ai suoi follower su Twitter se dovesse vendere o meno il 10% delle sue azioni Tesla. Peccato che suo fratello Kimbal avesse venduto proprio prima del sondaggio, e che la notizia fosse poi diventata di dominio pubblico.
Il motivo dietro alla volontà di vendere un pezzo della sua partecipazione nella fabbrica di auto elettriche sarebbe di natura fiscale: Musk avrebbe bisogno di monetizzare per pagare dei debiti. Investitori come ARK Investment Management e Larry Allison (il fondatore di Oracle) hanno perso nel sell-off di martedì 9 ottobre 2021 rispettivamente 750 milioni e 2,1 miliardi (Allison è la persona fisica detentrice della maggior partecipazione in Tesla dopo Musk).
Ad ogni modo, il patron di Tesla (la cui capitalizzazione è superiore ai 1000 miliardi) è rimasto ancora l’uomo più ricco al mondo, lasciando mr. Amazon al secondo posto (il divario fra i due è ora di 83 miliardi di dollari). La sua fortuna è aumentata del 70% rispetto allo scorso anno grazie alle vendite automobilistiche (si pensi al recente ordine da 1000 pezzi arrivato da Hertz) e alla valutazione di SpaceX.
E invece, qual è stato l’errore (dipende sempre dai punti di vista) del fondatore di Microsoft Bill Gates, dopo quello di Musk? Vendere la maggioranza della sua partecipazione nella società prima di lasciarne il consiglio di amministrazione nel 2020. Il grafico di Bloomberg parla chiaro circa l’evoluzione del valore di quelle azioni nel tempo:
Oggi (il 5/11/2021, quando ne è stato rilevato il valore) quelle azioni valgono 693 miliardi di dollari. Una cifra che guarda dall’alto i patrimoni di Elon Musk (340,4 miliardi) e Jeff Bezos (200,3 miliardi) messi insieme. Ma il filantropo non sembra curarsene: ha fatto un’altra scelta di vita.