La classifica analizza l’identità digitale dei massimi dirigenti italiani esaminando i contenuti presenti online e la loro evoluzione storica
In top ten spiccano due colossi del risparmio gestito, quattro del settore utilities, due del comparto lusso
Il primo nome femminile della graduatoria si ravvisa ben al di fuori delle prime 10 posizioni, al numero 18
Utilities (4), finanza (2), lusso (2), industria (1), media (1): sono i settori di appartenenza delle società dei migliori top manager per reputazione online in Italia. Al numero uno, c’è il ceo del gruppo bancario Intesa Sanpaolo, Carlo Messina (foto apertura), con un punteggio di 79,77. La classifica, stilata ogni anno dalla piattaforma topmanagers.it, analizza l’identità digitale dei massimi dirigenti italiani esaminando i contenuti presenti online e la loro evoluzione storica, calcolandone l’impatto reputazionale tramite un modello che valuta più di 100 parametri. La classifica annuale mostra la media dei punteggi mensili ottenuti dai top manager nel periodo precedente (in questo caso: novembre 2021-novembre 2022).
Carlo Messina inizia la sua carriera nel 1987 in Banca Nazionale del Lavoro come responsabile dell’ufficio corporate finance. Dal 2013 è consigliere delegato e amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, primo gruppo in Italia per masse di risparmio gestite. Nel 2017 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. Il primato nella reputazione online arriva per Carlo Messina qualche tempo dopo la chiusura del «miglior bilancio di sempre» per usare le stesse parole del ceo, che un paio di mesi fa aveva parlato di «prospettive forti all’inizio di questo 2023» e di «una visione molto più ottimista rispetto al passato», aggiungendo in quell’occasione che la forte esposizione della società verso la Russia è «già prossima allo zero» e che il gruppo sta «rispettando tutti gli impegni», mentre la realizzazione del piano di impresa 2022-2025 «procede a pieno ritmo».
Risparmio, utilities, lusso
Isp è l’unica realtà bancaria presente sul podio: seguono infatti in seconda e terza posizione Claudio Descalzi (amministratore delegato di Eni dal 2014; punteggio 78,82) e Francesco Starace (amministratore delegato e direttore generale di Enel dal 2014; punteggio 78,56). Al quarto posto figura Matteo Del Fante, amministratore delegato di un altro colosso italiano del risparmio gestito, il gruppo Poste Italiane, per cui gli analisti stimano per il 2022 profitti totali in aumento a 1.644 miliardi (rispetto ai 1.580 miliardi del 2021).
In quinta posizione John Elkann, indicato come manager di Stellanits. Occupano la seconda metà della top ten Stefano Antonio Donnarumma (6; amministratore delegato e direttore generale di Terna dal 2017), Renato Mazzoncini (7; amministratore delegato e direttore generale di A2a dal 2020). Chiudono la parte alta della graduatoria (che si compone in realtà di oltre 100 posizioni), due nomi simbolo del lusso italiano: il “re” Giorgio Armani (8) e il signore del cachemire e della sostenibilità Brunello Cucinelli (9), accompagnati da Urbano Cairo (10; presidente e amministratore delegato di RCS MediaGroup nonché di Cairo Communication e Torino Football Club).
Nessuna donna top manager nella top ten della reputazione digitale
Nota dolente per il top management femminile: per trovare la prima donna bisogna scorrere la classifica fino alla posizione 18, occupata dalla bocconiana (e Ph.D in economia aziendale all’università di Torino) Cristina Scocchia, amministratrice delegata dal gennaio 2022 di Illy Caffè, già AD di Kiko Milano. La segue al 19 Miuccia Prada, amministratrice delegata insieme con il marito Patrizio Bertelli del Gruppo Prada, uno dei brand leader a livello mondiale nell’industria del lusso, fondato da suo nonno Mario Prada nel 1913. Le altre top manager in classifica: Diana Bracco (42; ad Bracco), Patrizia Grieco (43; presidente MPS), Bianca Maria Farina (49; presidente Poste Italiane), Elisabetta Franchi (56; fondatrice e presidente di Betty Blue), Maura Latini (59; ad Coop Italia); Vera Fiorani (71; ad RFI, Rete Ferroviaria Italiana), Mariangela Marseglia (79; country manager Italia e Spagna di Amazon), Alessandra Ricci (82; ad e dg di SACE), Michaela Castelli (83; ex presidente ACEA), Marina Berlusconi (88; presidente di Fininvest), Valentina Bosetti (105; presidente di Terna), Silvia Merlo (108; presidente di Saipem), Nicoletta Giadrossi (120; presidente Ferrovie dello Stato), Lucia Calvosa (121; presidente di Eni).