La relazione semestrale approvata dal consiglio di amministrazione di Azimut Holding evidenzia ricavi consolidati nel semestre pari a 566,5 milioni, in crescita del 19% anno su anno da 476 milioni
Segue FinecoBank con ricavi sui 403,5 milioni di euro trainati dall’investing (+22,7%) con il contributo di Fineco asset management, l’impennata dei volumi del risparmio gestito e maggiori margini netti sul gestito
Mediolanum, Massimo Doris: “Il dato interessante è quello relativo al margine operativo lordo, che esclude tutti gli effetti di mercato: si parla di 245,3 milioni di euro, in crescita del 27% sullo stesso periodo dello scorso anno”
Azimut: record storico di utile netto consolidato
La relazione semestrale approvata dal consiglio di amministrazione di Azimut Holding nella giornata del 29 luglio evidenzia in particolare ricavi consolidati nel semestre pari a 566,5 milioni, in crescita del 19% sui 476 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il reddito operativo consolidato risulta pari a 232,8 milioni (+27%), mentre l’utile netto consolidato segna un record storico raggiungendo i 226 milioni (+58%). Il totale delle masse gestite tocca i 51,3 miliardi. Quanto al segmento dei private market, sono stati aggiunti 3,5 miliardi di euro di asset under management, confermando dunque l’obiettivo da 10 miliardi entro la fine del 2024. Rivisti invece gli obiettivi di utile netto e raccolta netta per il 2021, che passano rispettivamente da 350 a 350-500 milioni di euro e da 4,5 ad almeno 6 miliardi. “Il primo semestre di quest’anno segna un nuovo record, con risultati in crescita in Italia, all’estero e nei private market rispetto al 2020, anno chiuso con l’utile migliore di sempre”, osserva Gabriele Blei, amministratore delegato di Azimut. “In questi primi sei mesi abbiamo accelerato lo sviluppo in tutte le divisioni, come dimostra il dato di raccolta netta totale che raggiunge quasi 13 miliardi di euro (con le recenti acquisizioni) e che ci ha permesso di arrivare a circa 76 miliardi di masse complessive”. Il livello più alto mai raggiunto dal gruppo, ricorda.
Fineco, Foti: “Siamo a un punto di svolta per la banca”
Segue FinecoBank con ricavi sui 403,5 milioni di euro in crescita del 3% anno su anno. Gioca la sua parte l’investing (+22,7%) con il contributo di Fineco asset management, dell’impennata dei volumi del risparmio gestito e di maggiori margini netti sul gestito. L’utile netto, invece, segna un nuovo record da 184,6 milioni di euro (+2% anno su anno). Passando alla raccolta, si parla di 5,8 miliardi di euro (+21,8% anno su anno), con l’asset mix positivamente orientato verso il risparmio gestito pari a 4 miliardi di euro (+152%). La raccolta amministrata tocca gli 1,5 miliardi (-42,5%) mentre per quella diretta si parla di 0,3 miliardi (-54,5%).
Mediolanum, margine operativo lordo a 245,3 milioni: +27%
Quanto a Mediolanum, l’utile netto risulta pari a 268,7 milioni di euro, su del +79% rispetto ai 160,5 milioni del 1° semestre del 2020. Ma il dato interessante, ricorda il numero uno dell’istituto Massimo Doris durante il consueto incontro con la stampa, è quello relativo al “margine operativo lordo, che esclude tutti gli effetti di mercato”: si parla di 245,3 milioni di euro, in crescita del 27% sullo stesso periodo dello scorso anno. La raccolta netta totale, invece, è positiva per 4,67 miliardi, mentre quella gestita tocca i 3,30 miliardi (oltre un miliardo in più rispetto ai 2,09 miliardi dello scorso anno). I crediti erogati si attestano sugli 1,91 miliardi di euro (+40%) mentre i premi assicurativi delle polizze protezione riportano un incremento del 29% a 76,7 milioni di euro. Questi risultati, aggiunge Doris, “confermano nuovamente il pieno stato di salute di Banca Mediolanum, in tutti gli ambiti. Sono ottimi anche i segnali sul fronte del reclutamento e dell’acquisizione della clientela, con l’inserimento di 300 nuovi family banker che si sono uniti al nostro gruppo nel primo semestre e di 90mila nuovi clienti bancari”.
Banca Generali alza le previsioni per fine anno
Chiude la rassegna Banca Generali, che porta a casa un utile netto pari a 190,1 milioni di euro (+44% rispetto allo scorso esercizio). Un risultato spinto anche dal successo delle politiche commerciali, ricorda l’istituto: è stato infatti raggiunto e superato il target di raccolta netta prevista nel piano industriale triennale 2019-2021 con flussi per 14,8 miliardi (dai 14,5 miliardi attesi) e superato il target più elevato di masse con 80,4 miliardi (contro il range di 76-80 miliardi). Secondo l’amministratore delegato e direttore generale, Gian Maria Mossa, si tratta del “miglior semestre” della storia dell’istituto “spinto da risultati commerciali e risultati finanziari in forte crescita, con un contributo positivo di tutte le voci di ricavo”. Poi spiega: “Abbiamo centrato con sei mesi di anticipo gli obiettivi più ambiziosi del piano triennale in termini di masse e raccolta: lo slancio dimensionale oltre 80 miliardi è stato guidato da una raccolta e da flussi di nuova clientela al di sopra delle nostre aspettative e il trend positivo anche delle prime settimane di luglio ci porta ad alzare le previsioni per fine anno in un range compreso tra i 5,5 e i 6 miliardi di euro”.