La raccolta netta dell’industria del patrimonio gestito nel mese di giugno 2022 è stata fortemente negativa, pari a -1,16 miliardi. La cifra porta le masse totali in gestione a 2.277 miliardi di euro. I dati sono quelli consueti della mappa mensile del risparmio gestito di Assogestioni.
A determinare l’andamento delle masse è soprattutto l’effetto mercato, che per giugno l’ufficio studi di Assogestioni quantifica in circa -2,8%. Si tratta di una percentuale in linea con la performance dei mercati finanziari, ancora segnata da continue turbolenze di medio periodo sul fronte economico e geopolitico.
Giugno 2022, com’è andata la raccolta del risparmio gestito nelle maggiori società
Sul fronte dei grandi gruppi di asset management, si fotografa un deflusso coerente con l’andamento dei mercati finanziari. Il maggior gruppo di gestione del risparmio in Italia, Intesa Sanpaolo, subisce un drenaggio nell’asset under management pari a -2,1 miliardi di euro, trascinata da Eurizon. Segno più invece per Fideuram, che termina il mese con una raccolta netta di quasi 39 milioni. Al secondo posto per masse gestite troviamo Generali, in contrazione di 362 milioni. Resistono, dalle parti del Leone di Trieste, i fondi aperti e le gestioni di portafoglio retail (rispettivamente con 237 e 21 milioni). Amundi Group e Anima Holding restano in territorio positivo (142 e 131 milioni). Blackrock sceglie di non divulgare alcun dato. Poste Italiane infine può chiudere il mese dei deflussi con un bel +750 milioni.
In generale, i fondi aperti hanno registrato deflussi per circa 2 miliardi. Tuttavia dai fondi azionari, che hanno raccolto oltre 1,3 miliardi, arrivano segnali di resilienza, a dimostrazione che parte dei sottoscrittori vede nella volatilità un’occasione per entrare nel comparto. Proseguono invece i deflussi dai prodotti obbligazionari (-3,3 miliardi e flessibili (-941 milioni). Nel mese la raccolta netta delle gestioni di portafoglio istituzionali è stata pari a +203 milioni, mentre quella delle gestioni di portafoglio retail si è fermata a 36 milioni, per un saldo totale positivo pari a +239 milioni. Nel periodo considerato, la quota prevalente degli asset, 1.193 miliardi (pari al 52,4% del totale), è impiegata in fondi aperti e chiusi, mentre le gestioni di portafoglio equivalgono a 1.083 miliardi (47,6% del totale).