Le sanzioni finanziarie adottate da Usa e Ue colpiscono il 70 per cento del settore bancario russo
Si stima che la ricchezza detenuta all’estero dagli oligarchi rappresenti l’85 per cento del reddito nazionale russo
A tal riguardo, sono state introdotte, in rapido tempo, ed altre attendono di essere implementate, sanzioni volte a precludere l’accesso al sistema dei pagamenti Swift, impedire le operazioni finanziarie ad enti e banche russe, congelare i beni degli individui più facoltosi e facenti parte dell’élite vicina a Putin.
E invero, poiché le sanzioni, man mano che passano i giorni, sembrano aumentare (in modo proporzionale, potrebbe dirsi, alla refrattarietà della Russia ad interrompere il conflitto), occorre fare il punto sulle principali categorie di misure adottare dall’Ue e dagli Usa.
L’Osservatorio sui Conti Pubblici, dell’Università Cattolica di Milano, ha pubblicato un report dal titolo Anatomia delle sanzioni contro la Russia, con il quale evidenzia gli aspetti principali di queste misure, che possono essere ricondotte a tre principali categorie: sanzioni finanziarie contro banche commerciali e banca centrale, enti pubblici, oligarchi; sanzioni commerciali nei confronti dell’export verso la Russia; altre sanzioni, per lo più tese ad escludere la Russia da eventi sportivi e musicali.
L’esclusione dal sistema dei pagamenti. La risposta Ue e Usa al conflitto innescato dalla Russia contro il popolo e il territorio ucraino si articola anche attraverso l’estromissione dal sistema Swift, vale a dire il meccanismo che consente di effettuare i pagamenti cross-border tra banche. Questa misura è tra le più rilevanti, in quanto potenzialmente limita fortemente la capacità economica e finanziaria delle banche e delle imprese russe che, almeno in linea teorica, non potranno più ricevere pagamenti da e verso l’estero risultando scollegate dal sistema finanziario internazionale.
La sanzione, come mette in evidenza l’Osservatorio Conti Pubblici, colpisce però appena il 27 per cento del sistema bancario russo: occorre considerare, infatti, che Sberbank e Gazprombank, rispettivamente la prima e la terza banca per dimensione, allo stato attuale sono esentate dalla sanzione posto che è ancora tramite questi due enti che si svolgono le transazioni per consentire le importazioni di gas e petrolio russo. Per la Russia, inoltre, si profila all’orizzonte un’alternativa, quella del sistema di pagamenti cinese, omologo dello Swift, denominato Cips. Vi è però (almeno) un limite: tale meccanismo regola al momento solo transizioni solo in yuan.
Il blocco alle esportazioni. L’Ue ma ancor di più gli Usa hanno interrotto le esportazioni verso la Russia di beni definiti a duplice uso (dual use), vale a dire quei beni – in particolare di tipo tecnologico – che per la loro natura o per loro caratteristiche, come per esempio i semiconduttori, possono essere impiegati tanto a livello civile quanto, anche attraverso manipolazioni o modifiche, a livello militare.
Le misure contro gli oligarchi. Gli oligarchi in Russia non sono soltanto dei miliardari. Sono dei soggetti che, di fatto, gestiscono imprese e servizi strategici per l’intero Paese. Dunque, colpire detti soggetti significa, per certi versi, colpire anche il sistema economico della Federazione o, comunque sia, i principali portatori di interessi economici.
Anche in questo caso, Ue e Usa hanno rapidamente adottato misure specifiche contro questi individui, dando vita a dei registri di soggetti listati per congelare beni e asset detenuti fuori dalla giurisdizione di Mosca. Come fa notare l’Osservatorio Conti Pubblici, si tratta di misure importanti: si stima che la ricchezza detenuta all’estero da tali oligarchi rappresenti l’85 per cento del reddito nazionale russo. Ricchezza, tra le altre cose, in buona parte occultata in paradisi fiscali.
L’esclusione da competizioni, campionati ed eventi. La Federazione Russa è stata isolata dal mondo dello sport e dello spettacolo: basti pensare al fatto che la finale di Champions League 2022 è stata spostata da San Pietroburgo a Parigi, la tappa a Sochi della Formula 1 prevista per fine settembre è stata cancellata e la Russia è stata esclusa dall’Eurovision Song Contest 2022.