I criteri su cui si basa la scelta del consulente sono diversi a seconda dell’anagrafe. I baby boomer guardano all’onestà, la gen x al track record del consulente e millennial alla “dotazione” online
Spectrum Group ha condotto un’indagine per capire quale sia il criterio principale con cui gli investitori appartenenti a diverse generazioni scelgano il proprio consulente
Dal sondaggio emerge come i baby bomber siano particolarmente attenti all’onestà del consulente, la gen x al track record, mentre i millennial risultano essere i più indecisi
Come ogni scelta, anche quella del consulente finanziario, non è semplice. Anzi: quando ci sono in ballo i propri risparmi la questione si fa ancor più delicata. Eppure, come è naturale, capita come di fronte a stesso consulente, una persona lo scelga, l’altra lo scarti. Questione di diversa sensibilità, o di diverse esigenze. Tuttavia, da una ricerca di Specrtem Group, società specializzata nell’analisi del rapporto cliente-consulente, il modo di vedere quest’ultimo varia sensibilmente al variare dell’età. La scelta dunque diventa dunque, in prima battuta, una questione di generazione.
Ma non solo. È infatti possibile tracciare un identikit del consulente ideale a prescindere dall’età: interesse per le esigenze del cliente, un buon servizio, commissioni ragionevoli, una solida storia di investimenti e un personale competente sono le cinque qualità che ogni investitore cerca a prescindere dall’età. Tuttavia qui iniziano le differenze. Nell’ordinare queste qualità, gli investitori più anziani sono particolarmente attenti a ricevere un buon servizio e al fatto che il loro consulente sia sinceramente interessato alle loro esigenze. Di contro i
millennial si concentrano maggiormente sul fatto che il consulente abbia un’eccellente piattaforma online e che sia disponibile quando ne hanno bisogno. Questo era il quadro che emergeva da uno scorso sondaggio. Spectrem ha fatto un passo in avanti per capire quale sia la componente più importante nella scelta di un nuovo consulente, e i risultati, sebbene attesi, sono molto interessanti.
Gli investitori baby boomers e WWII ritengono che la componente più importante sia che il consulente finanziario sia onesto e degno di fiducia. Gli investitori della generazione X ritengono che la componente più importante nel processo decisionale per un nuovo consulente sia invece il track record degli investimenti del consulente. Infine, i millennial sono divisi in termini di quale sia la componente più importante. C’è un quadruplo pareggio tra l’onestà e l’affidabilità del consulente, gli onorari o le commissioni che addebitano, l’esperienza di investimento del consulente e infine l’uso da parte del consulente di strumenti di social media come Facebook e LinkedIn.
Anche se le diverse generazioni prendono le decisioni in modo così diverso, è facile capire perché ognuno di questi segmenti di età abbia selezionato le caratteristiche in questo modo. La generazione X ha vissuto diversi cali significativi nell’economia, quindi è comprensibile che i track record degli investimenti siano così importanti per loro. I millennial hanno una maggiore presenza online rispetto agli investitori più anziani, quindi consulenti dotati di un interfaccia online avranno la priorità per gli investitori più giovani.
Spectrum Group ha condotto un’indagine per capire quale sia il criterio principale con cui gli investitori appartenenti a diverse generazioni scelgano il proprio consulenteDal sondaggio emerge come i baby bomber siano particolarmente attenti all’onestà del consulente, la gen x al track record, mentr…
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