Da quando l’evoluzione tecnologica ha cominciato a subire un’accelerazione logaritmica non è più possibile analizzare il futuro guardando il passato.
Chi investe nel futuro accetta il rischio, ma allo stesso tempo è capace anche di mitigarlo. È fondamentale quindi definire in anticipo la massima perdita tollerabile.
Volodymyr Zelensky rifiuta la pace con la Russia in modo più categorico assoluto, almeno fino a quando non riuscirà a riannettere il territorio occupato. E se ciò non fosse possibile con la diplomazia, allora il premier ucraino è pronto alla guerra.
Cosa c’è dietro questa politica così “d’attacco”? È davvero sicuro di vincere, il premier ucraino?
I casi sono due: o sta bluffando, come il miglior giocatore di poker (ma è da pazzi, con il rischio di un conflitto nucleare…) oppure è in possesso di dati e informazioni che lo rendono sicuro di vincere sul lungo periodo e quindi di poter dettare ora le sue condizioni.
Se Zelensky fosse un investitore, potremmo metaforicamente definirlo un investitore di futures.
Cosa sono i contratti futures
Nel mercato finanziario, i futures sono contratti derivati mediante i quali acquirente e venditore si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una certa attività finanziaria o reale a un prezzo prefissato a una data futura prestabilita. Questa definizione del prezzo in anticipo, con pagamento differito, serve a coprire eventuali svalutazioni o rivalutazioni del titolo o del bene in questione. Ad esempio, un’azienda petrolifera potrebbe acquistare oggi “x” milioni di barili di greggio ma pagarli tra due anni. In questo modo, si tutela dal fatto che il prezzo dell’oro nero, tra due anni, possa aumentare eccessivamente.
Ci sono aziende che investono in “futures” anche in senso lato. Si prodigano nello sviluppo di progetti per realizzare beni o servizi che oggi non sono richiesti, ma che loro prevedono che saranno richiestissimi tra qualche anno. Pensiamo al settore della tecnologia (Steve Jobs fu il primo a scommettere che il computer potesse diventare uno strumento “popolare”, quando ai suoi tempi solo pochi programmatori sapevano interfacciarsi con il linguaggio ms-dos), ma anche dell’alimentazione bio o quello dei bitcoin (una scommessa future ancora in corso!).
Ci sono poi scommettitori di futuro che hanno dettato in anticipo abitudini che poi sono diventate popolari: come David Kooc, il fondatore di Blockbuster, che intuì come le persone avrebbero smesso di andare al cinema e si sarebbero gustate volentieri un film nel salotto di casa. O come Reed Hasting, il fondatore di Netflix, che fece un passo avanti: creò una piattaforma che permetteva di fare arrivare i film direttamente a casa, senza nemmeno dover noleggiare il vhs (decretando così la fine del “futuro” di Blockbuster).
Investire sul domani: sei idee per limitare i rischi di un possibile fallimento
Come può un investitore o imprenditore, oggi, scommettere sul futuro e limitare i rischi di un fallimento? Ecco alcuni punti che ogni “investitore sul domani” deve tenere in considerazione:
1. Continuare a informarsi
Sia che si investa in titoli azionari, che in nuove idee, beni o servizi, l’imprenditore/investitore di successo non può fare a meno che continuare a informarsi. Quali sono i nuovi trend o mega trend che stanno nascendo? Come sta evolvendo il mercato? Cosa fanno i competitor diretti? Stanno nascendo tecnologie che possono rivoluzionare il modo di operare nella propria azienda? La società sta cambiando abitudini? Le grandi aziende di finanza investono spesso sui megatrend, come ad esempio il mondo degli “animali da compagnia”.
2. Cogliere i segnali sociali.
Oltre a informarsi per raccogliere dati e avere una visione su dove sta andando il mercato o la società, è importante anche provare a interpretare le informazioni raccolte e provare a capire che impatto esse avranno sul futuro. Quali problemi stanno nascendo nella società? Quali nuove esigenze serviranno? Ad esempio, può essere che la diffusione sempre più forte del telelavoro renda sì più efficiente l’operato dei dipendenti, ma faccia nascere in loro il desiderio di ritrovare fuori dal lavoro quei contatti sociali e personali che ora non hanno più. Ecco quindi che questa nuova esigenza può essere la molla per scommettere su un’idea futura che risolva questa necessità.
3. Condividere e ascoltare
Quando si raccolgono i dati e li si interpretano, può essere utile condividere con altre persone le proprie osservazioni. Attraverso la condivisione di pensiero, si possono avere altri pareri e interpretazioni che possono aiutare a identificare nuovi risvolti futuri possibili che magari si erano ignorati. Altre persone possono offrire consigli utili a sviluppare in meglio un’idea o un progetto che è solo in fase embrionale e ha bisogno di essere definito meglio.
4. Farsi ispirare da chi ha avuto idee vincenti
Altre volte, invece, può essere utile farsi ispirare da altri imprenditori e investitori che hanno già avuto successo. Possono essere imprenditori del nostro stesso settore, o di un settore totalmente diverso. Aziende con sede nel nostro stesso paese, oppure dall’altra parte del mondo. Raccogliere una varietà di spunti aiuta a trovare modelli vincenti applicabili anche nel nostro settore. Si tratta non tanto di copiare un’idea o un progetto, quanto l’approccio o la strategia necessari per realizzarli.
5. Accettare il rischio di perdere
Le cose potrebbero andare male. E questo è bene tenerlo da conto. Chi investe nel futuro accetta il rischio, ma allo stesso tempo è capace anche di limitarlo. È bene chiedersi: quanto si è disposti al massimo a perdere? Si stanno investendo 30mila euro o si sta mettendo a rischio la sopravvivenza della azienda, col rischio di fallire? È fondamentale quindi definire in anticipo la massima perdita tollerabile.
6. Scommettere con copertura
E una volta stabilita la massima perdita tollerabile, è necessario provare a limitare ulteriormente i rischi. Ad esempio, cercando un investitore esterno, come avviene per le startup. O facendo un crowdfunding online che sia indirizzato già ai futuri potenziali clienti, creando così già una prima sorta di pubblicità. Oppure, chiedendo un prestito che sia estinguibile in modo dilazionato. O ancora, cercando di progredire per gradi e sviluppando il proprio piano un passo alla volta, per limitare il rischio di commettere passi falsi.
Una volta ad una cena, già molti anni fa, incontrai un “futurologo” cioè una persona specializzata nel prevedere il futuro: dove vanno i mercati e i consumatori per consigliare alle aziende le tendenze e le strade da prendere. Mi raccontava che in passato la sua previsione sul futuro era basata su analisi dell’evoluzione del passato. Ad esempio se le macchine di grossa cilindrata erano poche si poteva prevedere che questo mercato con l’espansione dell’economia sarebbe potuto aumentare.
Aggiunse con rammarico che da quando l’evoluzione tecnologica cominciò a prendere una accelerazione logaritmica lui non fu più in grado di analizzare il futuro guardando il passato, oramai il futuro faceva dei balzi non-lineari e quindi non più prevedibili.
Ho imparato da quella chiacchierata che oggi è sempre più importante essere visionari e ragionare fuori dagli schemi che analizzare il passato.