Shakespeare era morto da soli sei anni quando, quel 4 settembre 1622, lo smeraldo montato sull’anello che andrà in asta da Sotheby’s New York il 7/12/2022, si perse in mare con altri tesori nel naufragio della Nuestra Señora de Atocha, nave di colonizzatori spagnoli, in viaggio dalla Colombia e da Panama verso la Spagna. La pietra, di 6,25 carati, sarà messa in asta durante la Magnificent Jewels Sale. A chi appartiene?
Alla scrittrice e filantropa Mitzi Perdue. Glielo regalò nel 1988 colui che sarebbe diventato suo marito, Frank Perdue, oggi scomparso. La donna ha deciso di separarsi da un ricordo tanto importante per raccogliere fondi da destinare alla resistenza ucraina, avendo maturato questa decisione dopo il viaggio compiuto nel Paese nell’estate 2022. La stima della casa d’aste colloca “lo smeraldo del naufragio” in una forchetta fra i 50 e i 70.000 dollari. Ma qual è la storia della pietra?
Il vascello navigò – con un’altra nave, la Santa Margherita, fino alle Florida Keys prima di essere travolto da una tempesta e affondare lungo la barriera corallina, rimanendo intatta per i successivi 363 anni, spiega la stessa Sotheby’s. Fu scoperto 363 anni dopo, nel 1985, da un cacciatore di tesori. L’uomo, Mel Fisher, scovò un bottino da romanzo nello scafo dell’Atocha: 24 tonnellate di lingotti d’argento, 180.000 monete d’argento, 125 lingotti e dischi d’oro, 70 libbre di smeraldi colombiani e numerose perle venezuelane. Aveva già individuato la Santa Margarita negli anni sessanta. Quasi tutto il tesoro, del valore di oltre un miliardo di dollari, fu donato allo Smithsonian Institute. Lo smeraldo è quindi uno dei pochissimi gioielli, se non l’unico, del naufragio della Atocha disponibile per una acquisizione privata. Ci si chiederà quindi come fece ad arrivare nelle mani di Frank Purdue.
L’uomo finanziò la spedizione di Fisher, e ricevette in cambio una parte di tesoro, donandolo quasi tutto all’università Delaware Tech e allo Smithsonian. Tenne per sé lo smeraldo. Originariamente scavata in Colombia, la gemma ottagonale, tagliata a gradini, può essere considerato un esemplare a sé stante. Comunicano da Sotheby’s: “I giacimenti di smeraldi si sono naturalmente evoluti nel corso dei secoli. Averne uno che risale al XVII secolo, definito ‘vecchia miniera’, è un caso di eccezionale rarità”.
Nello stesso catalogo d’asta sarà presente anche un altro lotto molto interessante: il diamante Golden Canary, 303,10 carati, il più grande diamante internamente privo di difetti ad essere mai stato classificato dall’Istituto gemmologico americano, il GIA. Entrambe le gemme saranno esposte al pubblico presso le York Avenue Galleries.