Il piano Next Generation EU potrebbe portare a un incremento del pil dell’Unione Europea nei prossimi cinque anni compreso tra l’1,5% e il 4,1%, a seconda dello scenario che si verificherà. Il beneficio per l’Italia è calcolato tra il 2% e il 6% del pil
“Le diverse stime riflettono diverse ipotesi circa tempistica degli esborsi, l’assorbimento di fondi e la dimensione dei moltiplicatori di crescita dalla spesa pubblica” ha affermato Slyvain Broyer, Chief Economist EMEA di S&P Global
Il piano mira a una crescita che riduca i divari economici all’interno dell’Unione Europea, anche attraverso riforme nazionali strutturali, che promuova la transizione verso un’economia green e digitale e che rafforzi il ruolo internazionale dell’euro
Un breve recap
I capi di stato dell’Unione Europea hanno concordato nel luglio 2020 il programma Next Generation EU, che autorizza la Commissione europea a raccogliere finanziamenti sui mercati dei capitali fino a 750 € miliardi (5,6% del PIL dell’UE) da reindirizzare ai singoli stati per far fronte alla ripresa economica. Di questi, 672,5 miliardi di euro (5,1% del PIL dell’UE) saranno erogati nell’ambito del programma di recupero e resilienza (RRF), più noto come Recovery Plan. Le sovvenzioni dovranno costituire quasi la metà di questo piano di sostegno. Il passo successivo è che gli Stati membri presentino alla Commissione i loro piani per i progetti di investimento e il sostegno alle riforme, per utilizzare i fondi del RRF, che dovrebbero essere presentati a Bruxelles entro la fine di aprile. Alcuni fondi dovrebbero già affluire quest’anno: 39,8 miliardi di euro nell’ambito del meccanismo React-EU e una parte dei 338 miliardi di euro in sovvenzioni nell’ambito del RRF.
Crescita assicurata
Secondo quanto affermato da Slyvain Broyer, chief economist EMEA di S&P Global Ratings, “con il Next Generation EU la crescita europea avrà una marcia in più su cui poter contare”. La previsione dell’istituto statunitense è infatti che grazie ai fondi che saranno destinati a paesi membri a titolo di sovvenzione il pil dell’Unione Europea crescerà nei prossimi cinque anni di una percentuale compresa tra l’1,5% e il 4,1% in più rispetto alla traiettoria del pil che si avrebbe senza questi sostegni. Nello scenario più conservativo, S&P Global ipotizza che un tasso di assorbimento del 51,4%, un moltiplicatore fiscale pari a 1 che solo la metà delle sovvenzioni previste per il 2021 verrà effettivamente erogata quest’anno. In questo scenario, l’effetto cumulativo sulla crescita economica dell’UE sarebbe dell’1,5% del PIL entro il 2026, con forti differenze tra i paesi. Nello scenario più ottimistico invece, S&P Global ipotizza un tasso di assorbimento ben più alto e pari al 91,3%, il moltiplicatore della spesa pubblica a 1,6 dopo quattro anni, e la metà delle sovvenzioni previste erogate entro l’anno. La crescita del pil in questo caso sarebbe del 4,1%, ma le divergenze tra paesi sarebbero ancora più marcate.
Infine secondo Frank Gill, analista del credito di S&P Global Ratings, il Next Generation Eu farà bene agli stati anche lato credito. “Riteniamo che il piano a livello dell’UE sostenga l’affidabilità creditizia dei sovrani europei, sebbene la capacità dei governi nazionali di attuare riforme strutturali dipenda dall’eliminazione degli squilibri economici che sono peggiorati a causa della pandemia”, ha affermato Frank Gill, analista del credito di S&P Global Ratings.