Il cd. Trattato del Quirinale prevede partecipazioni incrociate tra Francia e Italia che potrebbero portare giovamento per il tessuto industriale e imprenditoriale di entrambi i Paesi
L’Accordo può divenire un’occasione di rafforzamento e di sviluppo delle relazioni commerciali a beneficio delle imprese
Sono almeno 3 i punti salienti del Trattato. Oltre all’obiettivo di rendere l’intera Ue più unita e compatta, oltre a favorire il ravvicinamento delle società civili, promuovendo l’integrazione e la mobilità dei giovani, nel testo dell’accordo è individuata un’agenda comune per la cooperazione bilaterale in diversi settori, tra cui: sicurezza e difesa, cooperazione economica, industriale e digitale, sviluppo sostenibile, spazio. Italia e Francia, infatti, con questo accordo, favoriscono l’attuazione di un’ambiziosa politica industriale europea orientata alla competitività globale delle imprese e volta a facilitare la realizzazione della doppia transizione digitale ed ecologica.
È evidente che una siffatta cornice normativa, apre le porte a una serie di opportunità rivolte alle imprese e agli imprenditori che già operano o intendono avviare un’attività nei settori e nei campi di interesse dell’accordo
In effetti, il Trattato prevede interventi mirati nel settore dell’economia e del sostegno a progetti innovativi per il sostegno delle start-up e delle Pmi, anche grazie all’accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e la Banque Publique d’Investissement.
Come si legge a chiare lettere nell’accordo, infatti, i due Stati si impegnano a facilitare gli investimenti reciproci e avviano, in un contesto di bilanciamento dei rispettivi interessi, progetti congiunti per lo sviluppo di startup, piccole e medie imprese (Pmi) o grandi imprese dei due Paesi, favorendo le relazioni reciproche e la definizione di strategie comuni sui mercati internazionali.
Entrambi gli Stati, inoltre, s’impegnano a rafforzare le collaborazioni industriali bilaterali, nonché promuovere iniziative che contribuiscono alla valorizzazione delle catene del valore, facilitando la partecipazione delle Pmi a tali progetti e il loro finanziamento tramite fondi e programmi europei.
Inoltre, nel testo dell’accordo si parla della volontà reciproca di approfondire la cooperazione in settori strategici quali le nuove tecnologie, la cyber-sicurezza, il cloud, l’intelligenza artificiale, la condivisione dei dati, la connettività, il 5G-6G, la digitalizzazione dei pagamenti e la quantistica.
Questi, pertanto, risultano essere i settori che, più di altri, risentiranno positivamente dell’accordo e su cui, conseguentemente, le imprese dovranno puntare per cogliere al meglio le prospettive di business che si profilano all’orizzonte.