Il 27 gennaio 2020 il cda ha formalizzato all’unanimità la nomina. Si passerà poi all’approvazione durante la prossima assemblea degli azionisti il 15 aprile 2021
Il presidente designato Pier Carlo Padoan, ha definito il nuovo ad «un solido leader di respiro internazionale, molto rispettato e impegnato a raggiungere risultati insieme alla sua squadra»
Soddisfatti gli analisti, da Mediobanca Securities a Goldman Sachs, passando per Kepler Cheuvreux. Piace il banchiere romano dal curriculum internazionale, capace di “attirare investitori internazionali”
Il presidente designato Pier Carlo Padoan, ha definito il nuovo ad «un solido leader di respiro internazionale, molto rispettato e impegnato a raggiungere risultati insieme alla sua squadra». Orcel ha «una vasta esperienza e una straordinaria capacità di visione strategica, che sarà essenziale per guidare Unicredit nel futuro. Non vedo l’ora di lavorare con lui», conclude l’ex ministro. Il presidente Cesare Bisoni parla di «assoluta caratura». L’esperienza di Andrea Orcel include molti ruoli internazionali, «con responsabilità sia nel corporate che nell’investment banking, così come nel global banking e nel wealth management».
La volata finale
Orcel ha battuto l’altro finalista Fabio Gallia, direttore generale di Fincantieri ed ex a.d. di Bnl e Cdp. Erano arrivati vicini al traguardo anche Martin Blessing, a capo del wealth management di Ubs, fino al 2019 ed ex Commerzbank. Poi l’ex ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam, Diego De Giorgi, ex Bank of America. Niccolò Ubertalli, co-ceo della banca commerciale, Marina Natale (Amco) e Alberto Nagel. L’amministratore di Mediobanca, consulente di Mps, avrebbe rinunciato però rinunciato alla corsa per il dopo-Mustier.
Jean Pierre Mustier si era dimesso lo scorso novembre per evidenti disallineamenti di visione strategica col presidente Pier Carlo Padoan, da sempre sostenitore delle nozze con Mps. L’ex amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti in più occasioni pubbliche si era infatti detto contrario ad operazioni di m&a. Era nelle intenzioni di Mustier scindere da quelle italiane le attività estere di Unicredit, per quotarne il 50% a Francoforte. Strategia che resterà inattuata, alla luce dei nuovi sviluppi.
Orcel ceo Unicredit promosso dagli analisti
Gli analisti di Mediobanca Securities scrivono che «apporterà una lunga esperienza di investment banking e m&a che potrebbe tornare utile per definire la nuova strategia del gruppo data l’ondata di consolidamento in corso nel mercato italiano, dopo la strategia ‘no m&a'” di Mustier». Dello stesso umore Kepler Cheuvreux. «Una decisione chiave del piano strategico riguarderà l’approccio all’m&a che Jean Pierre Mustier non ha favorito, concentrandosi invece sulla ristrutturazione interna e sul derisking».
La decisione del cda sull’m&a è «importante data la discussione in corso con il ministero dell’Economia e delle Finanze su un potenziale accordo con Mps. Orcel è stato un forte fautore di accordi». Perciò è «nella posizione migliore per negoziare il miglior accordo per gli azionisti». Citi ritiene che «Orcel ha chiaramente forti credenziali, data la sua esperienza precedente e il riconoscimento internazionale. Per quanto riguarda il Monte, dato che il presidente Padoan sarà stato fondamentale nella sua nomina e lo vediamo anche come un ‘driver’ chiave di un potenziale accordo per il Monte, crediamo che un’intesa in tal senso rimane probabile, assumendo che possa essere strutturata in modo neutrale per UniCredit».
Goldman Sachs considera la nomina di Orcel «più commerciale che politica così come il mercato ha temuto dalle dimissioni di Mustier». Viene letta, inoltre, come “una scelta pragmatica che è abbastanza indipendente da mantenere gli investitori internazionali” dalla propria parte. Il banchiere romano «conosce il mercato italiano abbastanza bene da attrarre nuovi investitori locali che si sono storicamente schierati con la quota di mercato nazionale di Intesa Sanpaolo».