Nel post-Parigi JpMorgan Chase ha destinato ai combustibili fossili circa 269 miliardi di dollari
La banca d’investimento si prepara a stabilire degli obiettivi di decarbonizzazione intermedi per il 2030
Nei quattro anni successivi all’Accordo di Parigi le 35 principali banche d’investimento globali hanno destinato 2.700 miliardi di dollari al finanziamento di aziende e progetti legati alle “fonti sporche”, come carbone, petrolio e gas. Secondo l’analisi Banking on climate change 2020 condotta recentemente da Rainforest action network, BankTrack, Indigenous environmental network, Oil change international, Reclaim finance e Sierra club, in cima alla classifica si posizionava JpMorgan Chase che, nel post-Parigi, ha destinato ai combustibili fossili circa 269 miliardi di dollari, raggiungendo il picco maggiore nel 2017 con oltre 70 miliardi. Ma sulla scia delle accuse degli ecologisti, la big statunitense si prepara a una vera e propria svolta green.
“Il cambiamento climatico è una questione cruciale dei nostri tempi – ha dichiarato Daniel Pinto, co-presidente di JpMorgan Chase e ceo della corporate & investment bank – Gli obiettivi stabiliti nell’Accordo di Parigi sono encomiabili e ambiziosi, ma il mondo non è sulla buona strada per raggiungerli”. Ciononostante, aggiunge, JpMorgan Chase “vuole fare di più”, lavorando con clienti e responsabili politici per trasformare gli obiettivi sostenibili in realtà. La banca d’investimento ha infatti annunciato che
rivedrà il proprio portafoglio prestiti, sostenendo i clienti nel capitalizzare i vantaggi nel lungo termine della transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio.
Sebbene un numero crescente di aziende stia lavorando per allineare le proprie strategie agli accordi di Parigi, spiega l’istituto in una nota, restano ancora sfide significative da affrontare, inclusa la mancanza di dati completi e di qualità sulle emissioni di gas a effetto serra, nonché la necessità di “solide soluzioni politiche e di nuove tecnologie”. Come parte del proprio impegno nell’ambito dell’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali e idealmente a 1,5°C, JpMorgan Chase si prepara dunque a stabilire degli obiettivi di decarbonizzazione intermedi per il 2030 e inizierà a comunicare i suoi sforzi nel 2021, concentrandosi principalmente sui clienti appartenenti a tre settori principali: oil&gas, energy e automotive. Nel frattempo, la banca d’investimento punta a sostenere le aziende nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell’espansione degli investimenti in tecnologie a basse o a zero emissioni di carbonio.
“Con il suo nuovo e ambizioso impegno per il clima, JpMorgan Chase si posiziona come un attore critico nel guidare lo sviluppo di tecnologie per l’energia pulita – ha aggiunto Bob Perciasepe, presidente del Center for climate and energy solutions – Implementare questa nuova strategia non sarà un compito facile ma, man mano che sempre più
aziende raccoglieranno la sfida, spetterà ai nostri leader politici attuare le politiche necessarie per portare a termine il lavoro”.
Intanto, la big statunitense si prepara a lanciare anche il Center for carbon transition, con l’obiettivo di offrire ai clienti un accesso privilegiato a soluzioni di finanziamento, ricerca e consulenza incentrate sulla sostenibilità. Tra l’altro, la società punterà a valutare l’intensità di carbonio dei propri clienti, vale a dire le emissioni di anidride carbonica in rapporto alla produzione, impegnandosi anche a rafforzare la completezza e la qualità dei dati da essi riportati. Infine, si riserverà di raggiungere l’obiettivo zero emissioni a partire dal 2020.
Nel post-Parigi JpMorgan Chase ha destinato ai combustibili fossili circa 269 miliardi di dollariLa banca d’investimento si prepara a stabilire degli obiettivi di decarbonizzazione intermedi per il 2030
Nei quattro anni successivi all’Accordo di Parigi le 35 principali banche d’investimento globa…