Art wealth management: 10 anni a confronto
Sono sette le edizioni dell’Art & Finance Report pubblicate tra dicembre 2011 e ottobre 2021 da Deloitte Private e ArtTactic. I risultati dell’analisi decennale, che coinvolge diversi attori coinvolti nel settore, mostrano trend incoraggianti e in crescita riguardo il ruolo dell’arte e la sua importanza nel mondo del wealth management. “Abbiamo visto un consolidamento nelle narrative e motivazioni degli stakeholder per includere e sviluppare servizi di art wealth management, e la domanda di questi da parte dei clienti è cresciuta negli ultimi 10 anni”, affermano nello studio. La ragione principale? La necessità di guardare al patrimonio dei propri clienti a 360°, anche detto ‘approccio olistico’ alla gestione patrimoniale, centrale per l’85% dei wealth manager intervistati. Dietro a tale risposta, secondo Deloitte & ArtTactic, risiederebbe la necessità di andare oltre ai prodotti di investimento tradizionali in un panorama di bassi tassi di interesse. Nonostante solo il 28% dei wealth managers riportasse la ricerca di opportunità alternative come la prima ragione per includere l’arte nella loro offerta nel 2011, oggi ne sono convinti il 46% degli intervistati; le percentuali sono rimaste costanti dalle osservazioni dal 2016 in poi, anno in cui si è visto un punto di svolta in tal senso e il 49% dei wealth managers affermava lo stesso.
10 anni a confronto: qual è la ragione principale
per includere l’arte nell’offerta di wealth management?
I wealth manager rispondono
Fonte: Deloitte Luxembourg & ArtTactic, Art & Finance Report 2021
Le ragioni finanziarie dietro al collezionismo sono forti
“Negli ultimi 10 anni, oltre ad essere un asset emozionale, la componente finanziaria dell’arte è diventata più importante e questa è sempre più considerata come un bene capitale”, affermano le società. “L’arte e i beni da collezione hanno infatti dimostrato di mantenere – oltre che apprezzare – il proprio valore nel tempo, e abbiamo notato forti motivazioni finanziarie dietro al collezionismo”. Ma quali i servizi più richiesti?
I servizi offerti nell’art wealth management
Il 59% dei wealth manager intervistati ha affermato che vi è stato un incremento nella richiesta di servizi volti a proteggere, promuovere e monetizzare il valore dell’arte, in crescita dal 28% del 2011 e dal 40% del 2016. Responsabile principale è stata la pressione da parte degli stessi clienti, dal solo 11% del 2011 al 48% del 2021. Ragione per cui oggi il 78% dei wealth manager intervistati afferma di offrire servizi di legati all’arte, in crescita dal 39% di dieci anni fa. I più gettonati? Interventi di pianificazione successoria del patrimonio (82%), valutazione delle opere (82%), gestione della collezione (76%), filantropia (76%), collateralizzazione (76%), fondi in arte (62%). Presenti anche l’intrattenimento dei propri clienti tramite eventi legati all’arte come vernissage e visite alle fiere, servizi educativi come seminari e conferenze, art advisory, ricerche di mercato, attività di risk management e servizi legali.
10 anni a confronto: quali dei seguenti servizi
sono inclusi nella tua offerta?
I wealth manager rispondono
Fonte: Deloitte Luxembourg & ArtTactic, Art & Finance Report 2021