La scelta del fornitore preferito non è così semplice dato che il settore del private insurance comprende numerose compagnie
La sfida viene vinta da chi ha una qualità del servizio e una comunicazione migliore
E dunque, chi vince nella scelta finale? Secondo il report, se si esamina il panorama europeo generale la “qualità del servizio” è il criterio più importante quando si tratta di scegliere un fornitore preferito. Le “buone relazioni e comunicazione” e la presenza di “servizi rapidi ed efficienti per i partner” sono altre caratteristiche che non devono essere sottovalutate. Da sottolineare come i family officer e gli asset manager indipendenti hanno scelto l’esperienza/conoscenza tecnica, come secondo criterio più importante. Le “buone relazioni e comunicazione” sono quindi scese al terzo posto.
“In un mercato così dinamico come quello del wealth management, l’esperienza, l’assistenza e l’eccellenza operativa sono elementi chiave di differenziazione per i fornitori di soluzioni di welath management, soprattutto quando si tratta di costruire relazioni solide e sostenibili con i propri partner e clienti. I professionisti che hanno preso parte al nostro studio europeo hanno chiaramente manifestato la richiesta di un servizio efficiente e personalizzato. Una mentalità incentrata sul cliente e investimenti continui nei campi dell’innovazione, delle risorse umane e delle infrastrutture digitali sono la base di un valido approccio all’eccellenza del servizio”, sottolinea Jurgen Vanhoenacker, executive director, business development and wealth structuring.
Ma non solo, perché il report ha anche fatto un’ulteriore passo in avanti chiedendo quali fossero i criteri in grado di migliorare la soddisfazione della partnership con gli assicuratori vita unit-linked. Il più importante è risultato essere la “capacità di gestire casi complessi”, seguito da “maggiori dettagli sulla suddivisione dei costi addebitati ai clienti” e da “supporto nelle questioni normative”.
Gli asset manager indipendenti ritengono che “maggiori dettagli sulla suddivisione dei costi addebitati ai clienti” sia il criterio più importante, seguito da “capacità di gestire casi complessi” e da “rispetto delle scadenze”.
Infine emerge prepotentemente dalla ricerca come vi sia una domanda significativa di soluzioni digitali olistiche. In generale, i professionisti del wealth management di tutti i paesi hanno posizionato “piattaforma e servizi digitali” come quarto criterio più importante. Ci sono però dei mercati specifici che sono particolarmente impazienti di sviluppare un’agenda digitale. Questo lo si è riscontrato per i professionisti che hanno sede in Finlandia, in Italia, in Francia e in Norvegia.