Raggiungere il livello del novembre 2022 sarà (quasi) impossibile: un incasso di oltre un miliardo e mezzo di dollari per l’asta di una singola collezione, quella di Paul Allen, capace di superare persino la Macklowe. La stima delle tre maggiori case d’asta questo sfiora comunque i due miliardi (forchetta 1,56 miliardi – 2,1 miliardi di dollari; nel 2022 era di 2,1 miliardi – 2,9 miliardi). La casa d’aste che quest’anno si è accaparrata la singola collezione di maggior pregio, quella di Emily Fisher Landau, è Sotheby’s. La stima preliminare della seduta si colloca fra i 344,5 milioni e i 430,1 milioni di dollari. Spettano a Christie’s invece le vendite delle collezioni del regista dei Ghostbusters Ivan Reitman e del discografico Jerry Moss (si attende che le vendite serali della casa d’aste incamerino 630 – 930 milioni di dollari). Per Phillips dovrebbe trattarsi di uno degli anni migliori di sempre: le previsioni parlano di un incasso nella parentesi dai 142,7 milioni ai 200 milioni grazie anche all’offerta della collezione Triton, forte di un corpus di Fernand Léger.
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I lotti simbolo offerti nelle aste 7-14 novembre 2023 a New York
Cy Twombly, Untitled (Bacchus 1st Version II) (2004), 18 – 25 milioni di dollari (7 novembre 2023 da Christie’s) – Prezzo incassato: 19,96 milioni commissioni incluse
Untitled (Bacchus 1st Version II) (2004) fa parte del primo gruppo di tre corpi distinti della serie Bacchus: è uno dei sei dipinti in formato ritratto che Cy Twombly (1928 – 2011) completò nel 2004 e che non sono stati esposti fino al 2008. Questa serie comprende le uniche opere parzialmente testuali. Quattro, tra cui quest’opera, recano l’iscrizione Psilax, un epiteto attribuito a Dioniso. Le opere della serie Bacchus rappresentano alcuni dei prezzi più alti raggiunti da Twombly nelle aste. Offerta con garanzia. Aggiornamento 7/11/2023: il prezzo di realizzo senza le commissioni (17 milioni) è inferiore alla stima minima iniziale (le stime pre asta sono date sempre senza le commissioni).
Pabo Picasso, Femme à la montre (Woman With a Watch) (1932), circa 120 milioni (8 novembre da Sotheby’s) – Prezzo incassato: 139,3 milioni (commissioni incluse; 121 milioni senza)
Potrebbe diventare il terzo picasso più costoso di tutti i tempi. Appartiene alla bramata (dalle case d’asta) collezione di Emily Fisher Landau.
Mark Rothko, Untitled (Yellow, Orange, Yellow, Light Orange), 1955, 45 milioni (9 novembre da Christie’s) – Prezzo incassato: 46.410.000 dollari (commissioni incluse)
La monumentale tela (due metri per uno e mezzo circa) del geniale artista lettone-statunitense rappresenta uno dei più fulgidi esempi di quel senso di “tragedia, estasi, predestinazione” che attanaglia chi osserva le sue opere non figurative. Proviene da una “importante collezione privata americana”, quella di Paul e Bunny Mellon.
Claude Monet, Le bassin aux nymphéas (c. 1917–19), 65 milioni (9 novembre da Christie’s) – Prezzo incassato: 74.010.000 dollari (commissioni incluse)
Nella stessa collezione privata dal 1972, potrebbe diventare il quadro delle ninfee più costoso mai venduto, a patto che superi gli 84,7 milioni di dollari incassati per un dipinto della serie venduto con la collezione Rockefeller nel 2018 da Christie’s.
Francis Bacon, con Figure in Movement, 1976, 50 milioni (9 novembre da Christie’s) – Prezzo incassato: 52.160.000 dollari (commissioni incluse)
Una delle opere più toccanti del pittore irlandese, mai apparse in asta. Residuano in essa tracce della vita che non è più, e che pur – nella sua impermanenza – resiste nella memoria di chi resta. «Bacon al suo meglio assoluto, un capolavoro inequivocabile della pittura del XX secolo», dichiara Alex Rotter, presidente per l’arte del 20esimo e del 21esimo secolo di Christie’s. Il dipinto appartiene alla serie di quelli che ricordano il suo amore defunto, George Dyer.
Pablo Picasso, Compotier et guitare (1932), 25 milioni (13 novembre Sotheby’s)
La stessa opera fu venduta per 9,9 milioni di dollari in asta da Sotheby’s nel 2000. La natura morta
contiene «riferimenti in codice a una musa dell’artista, Marie-Thérèse Walter, nel momento in cui la loro relazione clandestina» durava segretamente da otto anni.
Fernand Léger, Le 14 juillet (1912–13), 15-20 milioni (14 novembre da Phillips)
Il quadro, per la prima volta in asta, è descritto come una «gioiosa rappresentazione cubista della Festa della Bastiglia». L’opera è particolarmente preziosa perché nasconde un secondo dipinto sul retro, «a lungo ritenuto perduto» e salvato dal meticoloso lavoro dei restauratori comunica Phillips. L’opera appartiene alla serie Fumées sur les toits di Léger, ispirata dalla vista dei tetti di Parigi dalla finestra del suo studio.
Gerhard Richter, Abstraktes Bild (1987), 30 milioni (14 novembre da Phillips)
Uno dei migliori esempi di Richter all’opera con la spatola. Un dittico. Il pittore della Germania Est aveva iniziato a usare questo attrezzo nei suoi dipinti astratti solo nel 1986. Gli Abstrakte Bilder del periodo 1986-1989 sono fra i più ricercati dai collezionisti.