Secondo la Johns Hopkins University, più di 853.000 persone sono morte negli Stati Uniti a causa del virus dall’inizio della pandemia
Nel 2021 l’economia Usa ha prodotto 6,4 milioni di posti di lavoro l’anno scorso, il massimo in un solo anno dall’inizio della registrazione di questo dato
Secondo i conservatori la politica fiscale di Biden è stata troppo espansiva. La riprova di ciò sarebbe l’inflazione che ha raggiunto il 7% a dicembre, il livello più alto dal 1982
La lotta al covid
Lato covid, ad oggi circa il 73% degli adulti americani sono completamente vaccinati, nuovi trattamenti sono stati approvati e i 1,9 mila miliardi di dollari immessi nell’economie hanno sostenuto le famiglie e aiutato a riaprire le scuole. Tuttavia la dichiarazione di Biden del 4 luglio, per cui gli Stati Uniti erano “più vicini che mai a dichiarare la loro indipendenza dal virus mortale” si è rivelata prematura. La variante Delta ha preso piede durante l’estate, e il 2022 è iniziato con la variante Omicron, altamente trasmissibile, innescando un’impennata di casi, un aumento dei ricoveri, cancellazioni di voli, carenza di test e chiusura delle scuole. Secondo la Johns Hopkins University, più di 853.000 persone sono morte negli Stati Uniti a causa del virus dall’inizio della pandemia.
Economia
“Possiamo costruire di nuovo e meglio, un’economia che premia il lavoro e non la ricchezza” affermava Biden in un discorso elettorale a Milwaukee il 30 ottobre 2020. Nel 2021 l’economia Usa ha prodotto 6,4 milioni di posti di lavoro l’anno scorso, il massimo in un solo anno dall’inizio della registrazione di questo dato nel 1939. Il tasso di disoccupazione ha visto un forte calo, al 3,9% il mese scorso dal 6,4% del gennaio 2021. La legge da 1,9 mila miliardi di dollari firmata a marzo ha contribuito al miglioramento delle finanze di molti americani. A questi si sono aggiunti altri 1000 miliardi di dollari per rinnovare le infrastrutture e l’accesso internet, dando impulso all’economia e migliorando la concorrenza con la Cina. Il rovescio della medaglia è l’aumento dei prezzi. L’inflazione ha raggiunto il 7% a dicembre, il livello più alto dal 1982. I critici sostengono che i miliardi immessi nell’economia non potevano avere altro effetto che questo e che dunque la ricetta Biden ha fatto cilecca. Ora la palla passa alla Fed, che rea di aver sottovalutato il pericolo ai prezzi, deve dosare i rialzi dei tassi per evitare un eccessivo rallentamento economico.
Politica estera
“Ripareremo le nostre alleanze e ci impegneremo con il mondo ancora una volta”, ha detto Biden nel suo discorso inaugurale del 2021. Un anno dopo, il presidente ha lavorato per rinvigorire i legami con gli alleati tradizionali, partecipando a conferenze globali in Inghilterra e in Italia e concentrandosi su questioni come la pandemia e il cambiamento climatico. Dall’altra parte ha sorpreso alcuni alleati con il caotico ritiro delle forze americane dall’Afghanistan, è entrato in un battibecco con la Francia su un nuovo accordo di sicurezza con l’Australia, e ora affronta tensioni crescenti con la Russia e la Cina. Come Mosca sta ammassando truppe al confine con l’Ucraina, l’amministrazione Biden ha minacciato il presidente russo Vladimir Putin di ampie sanzioni se l’invasione dovesse concretizzarsi, al contempo auspicando una soluzione diplomatica. Lato Cina rimangono forti divergenze di vedute su temi quali i diritti umani, il commercio e la tecnologia.
Cambiamento climatico
“Possiamo, e lo faremo, affrontare il cambiamento climatico. Non è solo una crisi, è un’enorme opportunità” spiegava Biden alla Convention nazionale democratica nell’agosto 2020. Il presidente degli Stati Uniti si è mosso per aderire all’accordo sul clima di Parigi e ha iniziato a perseguire misure di regolamentazione contro i produttori di petrolio e gas e altre fonti di emissioni di gas serra. Ma alcune delle sue misure climatiche più significative rimangono nel limbo come parte della sua proposta di spesa sociale e climatica di circa 2.000 miliardi di dollari, il che mette a rischio la sua capacità di raggiungere l’obiettivo di tagliare le emissioni degli Stati Uniti dal 50% al 52% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030.