Lombardia prima per numero di Ipo. Seguono Lazio ed Emilia Romagna
138 società quotate in totale (+5% vs 2019), 5,8 mld di euro la capitalizzazione, oltre 4,8 miliardi di euro la raccolta complessiva
Ipo 2020
Aim Italia ha evidenziato il maggior numero di collocamenti rispetto al mercato principale, nonostante gli effetti dell’emergenza Covid-19, confermando il trend registrato negli ultimi anni. Si contano 23 ammissioni, di cui 21 nuove Ipo, in ridimensionamento rispetto al 2019 (35 quotazioni, di cui 31 Ipo e quattro ammissioni post business combination). I collocamenti si sono concentrati nella seconda metà dell’anno, principalmente tra ottobre e dicembre. In particolare, sono approdate sul listino dedicato alla crescita delle PMI: Planetel, eVISO, Convergenze, Tenax International, Comal, Promotica, Tecma Solutions, Euro Cosmetic, OSAI Automation System, Trendevice, ESI, Labomar, Reti, Sourcesense, Fabilia Group, Cy4gate, Sebino, Unidata. Su Aim Professional: Mit Sim, Igeamed e Fenix Entertainment. Inoltre, sono state ammesse due società a seguito di operazioni di fusione con società precedentemente quotate sul listino: Franco Umberto Marmi (business combination con TheSpac) e Industrie Chimiche Forestali.
Le 21 nuove IPO hanno raccolto 136 milioni di euro (207 milioni di euro nel 2019). La capitalizzazione totale in Ipo è pari a 513 milioni di euro. La raccolta media delle Ipo nel 2020 è stata pari a 6,5 milioni di euro, superiore al 2019 e il flottante in Ipo è stato pari al 25%, in linea con il dato registrato dalle Ipo nel 2019 (24%). Provengono per il 38% dalla Lombardia, il 33% dal Lazio, il 9,5% dall’Emilia Romagna e il 9,5% dal Piemonte. Seguono Veneto e Campania, ciascuna rispettivamente con una Ipo (4,8%). In termini di raccolta di capitali, si collocano ai primi posti Lazio (32%), Lombardia (29%) e Veneto (22%).
Il 76% delle nuove IPO si concentra su 4 settori, secondo la classificazione elaborata dall’ufficio studi IR Top Consulting: tecnologia (5 aziende, 24%), servizi (5 aziende, 24%), energia ed energie rinnovabili (3, 14%), telecomunicazioni (3, 14%) e industria (2, 10%). Seguono media & entertainment, finanza ed healthcare. Presentano ricavi medi pari a 21 milioni di euro. Otto società (38% sul totale Ipo) sono Pmi innovative. L’utilizzo del capitale in quotazione ha riguardato principalmente a tre linee di sviluppo: il rafforzamento delle attività di R&D, l’espansione su mercati internazionali e l’incremento della capacità produttiva. Dalla data di quotazione, la performance media delle Ipo 2020 è stata del +42%.