Secondo una nuova ricerca del think-tank InfluenceMap il 71% dei fondi ESG non sarebbe allineato ai target dell’Accordo di Parigi sul Clima
Il tema della trasparenza nella comunicazione dei gestori è al cuore del regolamento europeo Sfdr, in vigore da quest’anno, che fissa nuovi standard per i fondi che si presentano come “sostenibili”
Nel dettaglio, le indagini sono scattate in seguito ad una segnalazione della ex global head of sustainability di DWS, Desiree Fixler, che da quest’anno non lavora più per la società. Nella relazione annuale 2020 pubblicata marzo DWS ha affermato, secondo l’ex manager in modo fuorviante, che metà dei suoi 900 miliardi di dollari in gestione al 2020 sarebbero investiti seguendo i criteri ESG. DWS ha respinto le accuse, confermando quanto divulgato nella sua comunicazione al mercato. Anche Sec americana starebbe indagando anche sull’asset manager tedesco.
Secondo un’ex membro della Securities and Exchange Commission americana, l’attuale presidente di FrontLine Compliance, Amy Lynch, il caso DWS è solo “il primo di molti altri in arrivo”. Lynch, in una dichiarazione resa a MarketWatch, ha sostenenuto come l’authority statunitense abbia già inviato chiari segnali sul fatto che la coerenza fra comunicazione green e realtà sarà oggetto di crescente scrutinio.
Il punteggio attribuito alla ricerca si è basato sul sul Paris Agreement Capital Transition Assessment, che “utilizza i dati dei piani di produzione di oltre 3.000 aziende dell’economia reale nei settori dei combustibili fossili, dell’energia e dell’automotive per confrontare l’esposizione dei portafogli a queste aziende con quelli che sono gli scenari climatici accettati”. Analizzando i progetti diffusi dalle aziende e la rispettiva quota di mercato, gli analisti hanno cercato di sintetizzare il rispettivo impatto sui target climatici della Cop21. Un portafoglio particolarmente ricco di aziende virtuose, da questo punto di vista, avrà ottenuto punteggi più elevati nella ricerca di InfluenceMap.
L’allineamento ai target di Parigi scende ulteriormente se si allarga lo sguardo a un gruppo più generico di 593 fondi ESG. A presentare “un punteggio negativo nel Portfolio Paris Alignment”, in questo caso, sono ben 421 prodotti, ossia il 71% dei fondi analizzati.
Secondo l’analista di InfluenceMap, Daan Van Acker, rimane “molto difficile per gli investitori accertare con precisione se i fondi” focalizzati sul cima, “sono realmente allineati a Parigi”. In Europa, l’universo dei fondi ESG andrà progressivamente incontro a nuovi vincoli e standardizzazioni nella comunicazione al pubblico, in seguito all’entrata in vigore del regolamento Ue Sustainable Finance Disclosure Regulation (Sfdr). Il suo obiettivo sarà proprio quello di rendere i prodotti di questo tipo più facilmente comparabili, agevolando la valutazione sulla reale aderenza agli obiettivi di sostenibilità.