Nell’ultimo periodo gli investitori, sia istituzionali che privati, hanno capito di volere dai propri investimenti qualcosa di più di un semplice rendimento finanziario. Specialmente le generazioni più giovani, indubbiamente più sensibili ad alcune tematiche, tengono conto di molteplici altri fattori, indicati sotto l’acronimo ESG (enviromental, social and governance). Nello specifico:
- Environmental fa riferimento al fattore ambientale. In esso sono impliciti tutti i rischi legati ai cambiamenti climatici. Si tratta quindi della particolare attenzione alla riduzione delle emissioni di CO2, all’efficienza energetica e all’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali , come ad esempio l’acqua. Per tale motivo, vengono adottate politiche contrastanti l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e lo spreco delle risorse naturali e deforestazione;
- Social si riferisce appunto a tutto ciò che include la sfera sociale. Include perciò tutte quelle politiche destinate a migliorare l’ambiente di lavoro, le relazioni sindacali e il controllo della catena di fornitura. Inoltre pone attenzione alle più delicate tematiche, quali diversità di sesso, abilità ed età, standard lavorativi, condizioni di sicurezza sul posto di lavoro, rispetto dei diritti umani e assunzione di responsabilità sociale a tutto tondo;
- Governance è invece in relazione a tutto ciò che riguarda il governo societario. La sua etica e trasparenza, la presenza di consiglieri indipendenti, la necessità di politiche della diversità nella composizione dei CdA, la presenza di piani e obiettivi di sostenibilità legati alla remunerazione del board. E ancora, riguarda le procedure di controllo, policy e, più in generale, i comportamenti dei vertici e dell’azienda in termini di etica e compliance.
Tutte quelle che aziende che dedicano particolare attenzione alla tutela dei diritti del lavoratore, delle minoranze, della parità di genere tra i sessi e dei valori ambientali entrano di diritto nel portafogli dei fondi d’investimento ESG. Oggi in Europa essa rappresenta una categoria di prodotti finanziari in grado di ricavare circa 100 miliardi di euro ogni trimestre, in quanto privilegiata nel ricevere fondi europei.
Le maggiori case di gestione dei fondi del mondo hanno aderito a una serie di principi di investimento responsabile (PRI), promossi dall’Onu, con lo scopo di diffondere sempre più i fattori ESG all’interno dell’ambiente finanziario.
Al giorno d’oggi infatti, non essere in linea con questi criteri equivale a precludersi notevoli opportunità di crescita e sviluppo.
Nella scelta di un’azione, quindi, non sarà più sufficiente la sola valutazione dei dati societari, ma risulterà necessario verificarne anche l’aderenza ai criteri ESG. In caso contrario, la società rischierebbe di compromettere gravemente il proprio business e non raggiungere mai il target di rendimento prefissato.
In un mondo in continua evoluzione, accelerata ulteriormente dagli avvenimenti legati alla pandemia, occorre affidarsi a gestori attivi, al passo con i nascenti bisogni e urgenze che riguardano non solo il benessere finanziario, ma come abbiamo visto appunto con i principi ESG, anche quello ambientale.
È possibile cambiare il mondo anche con l’unione di tanti piccoli gesti.