I fondi obbligazionari societari hanno proseguito il trend di crescita in termini di afflussi di capitale in Europa, aggiungendo nuovo slancio nella settimana conclusa il 17 gennaio. La tendenza ha riguardato sia i fondi ad elevato rating, sia quelli high yield (speculativi), a testimoniare una fase di fiducia sull’andamento dell’economia e sulla capacità di rimborso degli emittenti. Al contrario, si è osservato un netto deflusso dai fondi monetari, che dopo la corsa del 2023 – in concomitanza con i rialzi dei tassi – si apprestano a perdere attrattiva con l’attesa fase di allentamenti alle politiche monetarie della Bce.
Nella settimana conclusa il 17 gennaio i fondi obbligazionari investment grade (alto rating) hanno aggiunto masse per 5,45 miliardi di dollari, pari a un incremento dello 0,4% degli asset totali gestiti dal comparto — l’incremento più elevato dell’ultimo anno. Da inizio anno gli afflussi sui fondi IG sono stati pari a 11,4 miliardi. Le controparti high yield (rating speculativo) hanno raccolto 252 milioni di dollari (+0,1%), un risultato più debole, ma comunque significativo se si considera la prospettiva di un rallentamento economico quest’anno.
I fondi azionari, almeno per quanto riguarda l’Europa, faticano a riprendere quota dopo un 2023 di ripetuti deflussi: nell’ultima settimana (e da inizio anno) hanno registrato ulteriori deflussi.
Nel frattempo, è proseguita la crescente preferenza degli investitori retail europei per le scadenze obbligazionarie medie e lunghe, che hanno guadagnato ulteriore terreno rispetto a i bond a breve termine.
“Tina” è tornata
Gli analisti di BofA hanno rispolverato l’acronimo Tina (tradotto: “Non ci sono alternative”), per descrivere una nuova fase di mercato sempre più favorevole alla raccolta di nuovi capitali da parte dei fondi obbligazionari. “Le tendenze dei flussi di denaro verso fondi di alta qualità si sono notevolmente rafforzate nelle ultime sei settimane. Allo stesso tempo, gli afflussi verso fondi high yield, focalizzati sull’euro, sono stati molto robusti negli ultimi tre mesi”, hanno affermato gli autori del report Follow the Flow. “In un anno di tagli dei tassi, gli investitori obbligazionari stanno aggiungendo rischio attraverso il credito”, hanno aggiunto da BofA, descrivendo uno scenario che dovrebbe spingere le performance delle obbligazioni, il cui prezzo di mercato sale proprio quando i rendimenti diminuiscono.
“Riteniamo che se i tassi si confermeranno bassi quest’anno, l’afflusso nei fondi obbligazionari sarà strutturalmente più elevato. Tuttavia, se i tagli dei tassi saranno meno aggressivi di quanto il mercato sta attualmente suggerendo, la tendenza degli afflussi, pur rimanendo favorevole, potrebbe perdere parte del suo recente splendore”. Anche i fondi specializzati in debito governativo hanno recuperato attrattiva nell’ultima settimane, con il maggior afflusso da quasi due mesi.
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Fondi monetari, un primo segnale di debolezza?
Ad aver perduto fascino, però, sono i fondi monetari: con un deflusso netto settimanale di 17,2 miliardi pari allo 0,9% delle masse gestite in questo segmento (in assoluto e in proporzione alle masse, si tratta del deflusso più consistente della settimana). Come avevamo raccontato la scorsa settimana, i fondi monetari hanno accresciuto molto le proprie masse nel 2023 e alcuni gestori ritengono che parte di questo denaro potrà essere spostato su azioni e bond nel corso di quest’anno. In Europa, comunque, i fondi monetari hanno continuato a raccogliere flussi positivi da inizio anno, aumentando le masse del 3,6% nonostante i dato negativo dell’ultima settimana.