Alla fine del secondo trimestre 2019, in Europa i fondi sottoscritti Ucits erano il 53,9% del mercato europeo dei fondi di investimento, mentre gli alternativi erano il 46.1% del mercato
Il mercato dei fondi europeo globalmente inteso ha registrato una crescita netta dell’1,4% nel secondo trimestre (quasi 11 miliardi) rispetto al primo e del 9,3% dalla fine del 2018
I prodotti Etf ucits hanno registrato nuove sottoscrizioni per 9 miliardi nel secondo trimestre, sebbene in calo dal primo trimestre (26 miliardi di euro). Nel complesso però l’anno è positivo: gli afflussi netti verso i fondi in Europa fin qui nel 2019 si attestano sui 35 miliardi
La geografia del mercato europeo dei fondi offre diverse sorprese, sia in termini di primi della classe che di ultimi
In Europa meridionale seguono Cipro (3,3%) e Malta (2,3%). Nell’Europa centro occidentale al primo posto si colloca la Svizzera (3,8%), seguita da Paesi Bassi (2,6%) e Austria (1,3%). In Scandinavia, il valore degli asset cresce in Svezia del 3,3%, seguito da Danimarca (3,1%), Finlandia (1,5%) e Norvegia (1,4%). Nell’Est europeo invece si classifica al primo posto la Repubblica Ceca (5,4%). Seguono poi Romania (5%), Croazia (4,3%) e Bugaria (3,3%).
Mercato europeo dei fondi, qualche dato aggregato
Alla fine del secondo trimestre 2019, in Europa i fondi sottoscritti Ucits erano il 53,9% (33.720 fondi. Alla fine del primo trimestre erano 33. 570) del mercato europeo dei fondi di investimetno, mentre gli alternativi (Aif) erano 28.818, il 46.1% del mercato. Il mercato dei fondi europeo globalmente inteso ha registrato una crescita netta dell’1,4% nel secondo trimestre (quasi 11 miliardi) rispetto al primo e del 9,3% dalla fine del 2018.
Fondi Europa: boom nel mercato Ucits
I fondi Ucits di lungo termine hanno registrato afflussi per 37 miliardi di euro nel secondo trimestre 2019, mentre nel primo erano stati 40. I fondi azionari hanno subito deflussi per 32 miliardi di euro, mentre nel periodo precedente erano stati 27. I fondi obbligazionari sono invece stati i preferiti, registrando afflussi netti per 78 miliardi (nel primo trimestre eranon stati 79). I movimenti dei fondi multiasset dal canto loro sono rimasti stabili fra i due trimestri: vendite nette per circa due miliardi di euro. I fondi monetari invece hanno ridotto le vendite a 4 miliardi dagli 11 dei primi tre mesi dell’anno.
La geografia europea degli afflussi netti Ucits
Dal punto di vista geografico, 21 paesi hanno registrato afflussi netti. I maggiori sono stati Irlanda (53 miliardi di euro), soprattutto per i fondi obbligazionari (36 miliardi di euro). Seguono poi Svezia (5 miliardi di euro), Norvegia (3), Danimarca (2) Svizzera (1). Il paese che invece ha registrato maggiori deflussi è stata la Francia (20 miliardi di euro), soprattutto per i riscatti di fine trimestre dai fondi monetari.
Ad oggi, i fondi obbligazionari hanno attratto il maggior flusso netto di capitali (157 miliardi di euro), mentre gli azionari hanno visto riscatti pari a 60 miliardi nel primo semestre.
Gli Etf
I prodotti Etf ucits hanno registrato nuove sottoscrizioni per 9 miliardi nel secondo trimestre, sebbene in calo dal primo trimestre (26 miliardi di euro). Nel complesso però l’anno è positivo: gli afflussi netti verso i fondi in Europa fin qui nel 2019 si attestano sui 35 miliardi. Nella prima metà del 2018 erano stati 3 miliardi. Anche in questo comparto regna l’Irlanda con 12 miliardi di afflussi netti di capitali. Sul versante opposto, Germania e Lussemburgo, che hanno subito richiami per 1,5 e 1,2 miliardi rispettivamente. Guardando ai dati annui globali fino a qui, l’Irlanda è al primo posto (+38 miliardi), mentre la Francia all’ultimo, con il suo deflusso netto di 8 miliardi.
Le domiciliazioni preferite e le meno amate
Quella che ha registrato la crescita più elevata è l’Irlanda (2,9%), seguita da Germania (2,4%) e Lussemburgo (1,1%). Hanno invece vissuto deflussi netti la Francia (1,1%) e il Regno Unito (0,2%).
Il mercato dei fondi alternativi (Aif) in Europa
Grande successo per tutte le categorie del comparto dei fondi alternativi, con afflussi di 48 miliardi nel secondo trimestre. Nel primo, l’ingresso di nuovi capitali era arrivato a 28 miliardi. Il dato cumulato di 76 miliardi di euro vince anche sui 65 del periodo analogo nel 2018. In questo comparto la classifica delle sottoscrizioni nette vede al primo posto la Germania (16 miliardi). Seguono poi Lussemburgo (14,2 miliardi), Irlanda (7,2 miliardi), Francia (5,4), Svizzera (4,2) e Danimarca (1).