Oggi otto investitori su dieci ritengono che il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità non vada più a scapito dei ritorni finanziari
L’81% afferma che la propria organizzazione è impegnata a investire in modo più sostenibile
Di fatto, però, la strada è ancora lunga per alcuni investitori istituzionali
Secondo l’ultimo “Real Assets Study” di Aviva Investors, nei prossimi 12 mesi gli investitori istituzionali internazionali intendono dare priorità agli investimenti in real asset, visto che la pandemia da covid-19 continuerà ad avere un impatto duraturo sulle economie globali e sui mercati finanziari. Dallo studio – basato sulle risposte di oltre mille decision maker di assicurazioni e fondi pensione che rappresentano oltre duemila miliardi di euro di patrimonio gestito – emerge che il 49% degli assicuratori e il 37% dei fondi pensione prevede di aumentare l’allocazione a favore di strategie di investimento in real asset.
In che modo?
Considerato il ritmo con cui l’integrazione dei criteri Esg sta maturando nei mercati, sia gli assicuratori (59%) che i fondi pensione (56%) considerano la trasparenza degli approcci d’investimento sostenibili come la caratteristica più importante da ricercare in un asset manager. Lo studio rivela anche un continuo aumento dell’attenzione verso la responsabilità sociale da parte degli investitori in real asset. L’inclusione della sanità nei portafogli è stata un fattore importante per il 55% degli assicuratori e per il 45% dei fondi pensione; sono stati considerati rilevanti anche gli investimenti nell’edilizia popolare (51% per i primi, 42% per i secondi) e nell’istruzione (rispettivamente 46% e 42%).
Visti i maggiori sforzi degli investitori per allineare i loro portafogli all’obiettivo di zero emissioni nette, si è continuato a sostenere gli investimenti che hanno un impatto ambientale positivo: infatti il 58% degli assicuratori e il 48% dei fondi pensione ha prestato attenzione al patrimonio immobiliare ad alta efficienza energetica.