Nonostante le preoccupazioni per la guerra e l’inflazione, il mercato residenziale è tra i preferiti dagli investitori istituzionali. Non a caso, in Europa nel primo semestre 2022 si stimano circa 135 miliardi di euro di investimenti nel comparto immobiliare residenziale, in aumento del 7% rispetto allo scorso anno. La domanda delle famiglie resta alta in tutta Europa e questo sta facendo aumentare sia le compravendite sia le quotazioni in tutti i Paesi. Anche in Italia, con Milano che si colloca al vertice delle città più gettonate del nostro Paese.
Questo quanto è emerso all’interno dell’Osservatorio abitare in Europa realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Abitare Co. e presentato nel corso del convegno Forum dell’abitare 2022, dal quale risulta una “parziale effervescenza del mercato della casa”, così come ha precisato il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia.
Dal concetto di casa al concetto dell’abitare
Attualmente, il concetto di casa, passa in secondo piano. Le tematiche di fondo sono ora collegate all’abitare. “Oggi, la casa è solo uno degli aspetti del tema dell’abitare. Quello che conta è il fatto di vivere all’interno della casa, lavorare all’interno della casa, passare tempi sempre più lunghi all’interno della casa, con grande attenzione ai temi legati al quartiere, ai servizi e alle trasformazioni delle città”, ha spiegato Breglia
L’andamento compravendite e prezzi immobili in Europa nel residenziale
“Il 2021 è stato un anno anomalo di forte rimbalzo, nel sistema economico e nel sistema immobiliare, con numeri in crescita del 25-35% in termini di compravendite un po’ in tutta Europa. Il primo trimestre 2022 ha proseguito questo trend con un 20% di incremento, il secondo trimestre invece, complici la guerra in Ucraina, le tensioni sui tassi di interesse, le preoccupazione su un possibile aumento dell’inflazione, ha visto sempre numeri positivi ma in flessione rispetto al 1° trimestre”, ha spiegato Breglia.
Cosa ne è derivato? A livello aggregato, nel primo semestre si è registrata una variazione positiva su tutti i paesi europei tranne l’Inghilterra, che aveva avuto un aumento intorno al 40% lo scorso anno. Così, in Italia le compravendite sono salite del 12,5%, in Spagna del 22%, in Germania del 9,9% e in Francia del 7,8%.
“L’offerta però è ovunque inadeguata in termini di qualità e quantità – ha puntualizzato Breglia – L’aumento dei costi delle materie prime rallenta, ma non soffoca la domanda. Ne deriva una pressione sui prezzi che in alcuni Paesi (non in Italia) si avvicina alla “bolla”. Dal canto loro anche i grandi investitori sono sempre più presenti nel residenziale a reddito. Un comparto dove purtroppo il nostro Paese è quasi assente pur essendoci una domanda stimata in almeno un milione di alloggi nelle sole aree metropolitane”.
Focus sull’Italia: i prezzi tornano a salire nel residenziale
“Dopo quasi 10 anni di discesa dei prezzi medi, in Italia siamo in una fase di incremento. A livello nazionale siamo a +2,5% in un anno (giugno 21-giugno 21, con il nuovo che supera il 5% e tutte le grandi città che mostrano incrementi superiori alla media italiana. Siamo in una fase di risalita delle quotazioni immobiliari”, ha spiegato Breglia.
Dal canto suo, Giuseppe Crupi, ceo di Abitare Co., ha aggiunto che “il mercato residenziale italiano è un mercato molto liquido che al momento non risente troppo del contesto che lo circonda, anche se ne è fortemente condizionato. Basti pensare agli effetti nel medio termine del rialzo dei tassi applicati ai mutui”.
La realtà di Milano e delle altre città d’Italia nel settore residenziale
In Italia, fra le grandi città, spicca Milano con un balzo del 16% delle compravendite, che si conferma ancora una volta la metropoli con il mercato più dinamico. Bene anche Palermo che mette a segno un più 13% rispetto al primo semestre del 2021. Aumenti a doppia cifra anche per Bologna, Venezia e Firenze. A Roma, l’incremento delle compravendite è di poco al di sotto del 10%. La capitale è la città che attira di più gli investitori dopo Milano, ma sul fronte residenziale ancora stenta a seguire le performance della capitale lombarda. A pesare sono i ritmi delle procedure amministrative che vanno ad influire sui tempi di realizzazione degli interventi.
Anche a livello dei prezzi, Milano ancora una volta appare fra le più dinamiche (+4,7%), solo dopo Palermo (+5,1). Seguono Firenze, con una crescita del 4,1%, Roma e Genova, entrambe con un +3%.
Residenziale: i quartieri più dinamici
Nella speciale classifica dei 10 quartieri più dinamici per la crescita dei prezzi nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, Milano ne piazza ben tre (Feltre +10,7%, Ronchetto +10 e Montevelino +9,2).
In testa c’è Piazza Navona a Roma (+16,9%), seguita dal quartiere Fiera di Palermo (+15%) e da quello di San Lorenzo a Napoli (+11%).