“Il mercato immobiliare è un mercato che continua a ballare sul ghiaccio. Ma quanto è resistente questo ghiaccio? Scricchiola o è solido come l’Antardide?”
Inizia così Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in apertura del 31mo Forum, a Rapallo, in occasione della presentazione dell’European outlook 2024 del settore real estate.
I numeri del mercato immobiliare europeo
Dopo un eccezionale post-pandemia, il mercato immobiliare europeo sta chiudendo il 2023 con una serie di indicatori negativi. Complessivamente, i cinque principali Paesi del continente (Francia, Germania, Spagna, Inghilterra e Italia) chiuderanno l’anno in corso con poco più di 915 miliardi di
euro di giro d’affari nel settore immobiliare, in calo dell’1,2% sul 2022. A soffrire maggiormente è la Germania, che dovrebbe chiudere l’anno in corso con una diminuzione del 5,2% (soprattutto nel comparto residenziale), seguita dall’Inghilterra (-1,6%). Rialzo modesto, invece, per la Francia (+0,5%) e crescita un po’ più elevata per la Spagna (+1,9%).
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Numeri e previsione del settore immobiliare
I numeri del mercato immobiliare italiano
“In una situazione a macchia di leopardo, l’Italia sta chiudendo l’anno nella migliore posizione rispetto gli altri paesi europei”, ha dichiarato Breglia, che ha indicato per l’anno in corso un rialzo del fatturato del 3,6%, a oltre i 144 miliardi.
“Bene in particolare il residenziale, che ricopre ancora oltre l’80% del fatturato complessivo, e dovrebbe chiudere il 2023 in rialzo del 5,3% sul 2022, e con attese di incremento ulteriore del 2,5 nel 2024”, ha spiegato il presidente di Scenari Immobiliari. Un mercato decisamente oscillante, ma visto in forte ripresa è l’alberghiero, che dopo una contrazione di quasi 15 punti percentuali nel 2023 è atteso in aumento il prox anno. Stabile il settore terziario e degli uffici, e quello commerciale, mentre la logistica resta un comparto positivo, che ha però perso un po’ lo smalto rispetto al periodo 2018-2020, e sta cercando nuove aree e nicchie.
Attese per il mercato real estate nel 2024
Le previsioni di diminuzione del costo del denaro, anche se con un rallentamento del sistema
economico, rendono ottimisti gli operatori riguardo le previsioni sul prossimo anno. In ripresa
anche gli investimenti istituzionali.
“Non è il clima del 2022, ma comunque ci aspettiamo che tutti i mercati tornino in territorio positivo, con rialzi del 2-4%. In questo scenario, anche l’Italia crescerà di quasi il 2% avvicinandosi a 150 miliardi di euro di fatturato”, ha illustrato Breglia.
L’efficientamento energetico degli edifici esistenti e le smart city
Quali sono le sfide del settore immobiliare? “Le sfide che gli operatori del settore sono chiamati ad affrontare sono numerose e si confrontano con gli scarsi progressi nella transizione verso sistemi energetici puliti, nella lenta transizione verso modelli di mobilità sostenibile, con la bassa qualità dello stock edilizio”, ha risposto Francesca Zirnstein, direttrice generale di Scenari Immobiliari, che ritiene che per vincerle sia necessario mettere in campo saperi tecnici e competenze disciplinari, dovute a una pluralità di attori sociali, culturali ed economici, in grado di gestire processi complessi come la rigenerazione urbana abbinata alla transizione energetica.
Secondo il Report sulla Rigenerazione urbana e transizione energetica: i vantaggi dell’integrazione tra progettazione energetica e urbanistica e le ricadute positive sul settore immobiliare, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Edison Next, è emerso che in Italia per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione degli edifici al 2050 sarà necessario un ingente investimento immobiliare, di cui tra i 2,7 e i 4 miliardi di euro annui per interventi di efficientamento energetico e tra gli 1,8 e i 2,5 miliardi di euro annui per lo sviluppo di smart city.
Cosa vuol dire tutto questo?
“Che la riqualificazione edilizia e la rigenerazione urbana, funzionali al raggiungimento della neutralità climatica del costruito e alla decarbonizzazione dei territori, devono essere accompagnate da una pianificazione energetica coordinata con la pianificazione urbanistica, al fine di ridurre le problematiche derivanti da frammentazione e sovradimensionamento impiantistico – ha poi concluso Gian Carlo Magnoli, presidente di Magnoli&Partners (società di Edison Next).