Milano è la città più costosa per affittare una casa, con 22,1 euro/m2, seguita da Firenze (18,8 euro/m2) e Bologna (18 euro/m2)
Firenze è anche la seconda città in Europa. dopo Lisbona, per la crescita dei prezzi dei monolocali, che hanno raggiunto la sorprendente cifra di 1.100€ rispetto agli 825€ richiesti nel secondo trimestre del 2022 (+33%)
In Italia continua la corsa degli affitti. Secondo l’ultimo report pubblicato da idealista, infatti, nel secondo trimestre 2023, i canoni di locazione hanno registrato un incremento del 10,1%, con il prezzo medio che ha raggiunto i 13,4 euro al m2, nuovo record degli affitti in Italia.
“Considerando la variazione annuale, i prezzi sono aumentati dell’11,6% negli ultimi 12 mesi”, ha commentato Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista, che poi ha spiegato che “nell’ultimo periodo, con l’aumento dei tassi ipotecari l’affitto è divenuto l’unica strada percorribile per le famiglie che hanno perso potere d’acquisto per accedere alla casa di proprietà in un contesto di inflazione elevata. Questo ha aggravato la situazione di tensione su un mercato che già
presentava un’offerta insufficiente a soddisfare i bisogni la domanda di locazione degli italiani,
producendo la fiammata dei prezzi nel corso dei mesi primaverili”.
E in vista dei prossimi mesi ha aggiunto: “In questo quadro è improbabile che la pressione al rialzo sugli affitti si riduca presto”.
Attenzione, però, perché i vari capoluoghi hanno registrato trend molto diversi, mettendo in luce anche delle sorprese, soprattutto se si confrontano i dati provenienti da diversi operatori del settore.
Le città più costose per gli affitti in Italia
Sempre secondo idealista, Milano è la città più costosa per affittare una casa, con 22,1 euro/m2, seguita da Firenze (18,8 euro/m2) e Bologna (18 euro/m2). Venezia è al quarto posto (17,6 euro/m2), Roma al quinto (14,5 euro/m2), Napoli (12,5 euro/m2) all’ottavo. Nella parte inferiore del ranking troviamo Caltanissetta (4,8 euro/m2), Reggio Calabria (5 euro/m2) e Agrigento (5,5 euro/m2).
Ma quali sono le città dove i canoni degli affitti sono cresciuti di più?
La risposta arriva da HousingAnywhere, la piattaforma per affitti per giovani lavoratori e studenti più grande in Europa, che – all’interno del suo International rent index – ha evidenziato come nel 2023, in Italia sono Firenze e Torino a crescere percentualmente di più del resto del Paese (sia nel breve che nel lungo periodo): entrambe le città hanno infatti registrato un aumento nei prezzi degli appartamenti in affitto rispettivamente del 21 e del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, a Firenze un bilocale ora costa 1.700€ al mese, contro i 1.400€ dello scorso anno, mentre a Torino 900€ contro gli 800€ dell’anno scorso. Firenze è anche seconda città in Europa. dopo Lisbona, per crescita dei prezzi dei monolocali, che hanno raggiunto la sorprendente cifra di 1.100€ rispetto agli 825€ richiesti nel secondo trimestre del 2022 (+33%).
Milano e Roma: cosa succede?
Cosa succede invece a Milano e a Roma? Secondo HousingAnywhere le due maggiori metropoli italiane hanno visto prezzi in diminuzione o stabili nel periodo marzo-giugno 2023 a seconda della tipologia dell’immobile.
A Milano, in particolare, nel periodo aprile-giugno 2023, i bilocali sono scesi a 1.750€, i monolocali sono stabili a 1200€, mentre si è registrata una lieve contrazione del 5% sulle stanze private (670€ contro i 710€ di inizio 2023).
A Roma, invece, i prezzi dell’ultimo trimestre sono diminuiti per quasi tutte le tipologie: -23% sui monolocali, -8% sui bilocali, fino agli attuali 1.650€ (addirittura più bassi dei 1.750€ del 2022), e 520€ stabili sulle stanze.
Fonte: HousingAnywhere
Un rallentamento confermato comunque anche da idealista, che ha parlato di grandi mercati che restano sì in crescita, ma con un andamento più contenuto rispetto a quello generale generale, come attestano le variazioni di Roma (2,9%), Napoli (2,5%) e Milano (1,5%).
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“Trovare dei modi alternativi per espandere l’offerta di alloggi residenziali in affitto, in particolare quei progetti che consentono un uso più flessibile dello spazio, dovrebbe essere la massima priorità in questo momento per togliere pressione ai mercati immobiliari: l’accessibilità può arrivare solo in un mercato immobiliare equilibrato, in cui domanda e offerta si equivalgono”, ha commentato Djordy Seelmann, ceo di HousingAnywhere.
L’andamento del mercato immobiliare italiano nel 2022
Il 2022 è l’anno in cui i canoni di locazione delle grandi città hanno registrato l’aumento più importante. Perché? “La domanda cresce, spinta da studenti, lavoratori fuori sede e famiglie che fanno più fatica ad accedere al credito, l’offerta diminuisce sia per l’effetto degli affitti brevi sia perché i proprietari timorosi della morosità preferiscono tenere l’immobile vuoto”, hanno risposto da Tecnocasa, che hanno poi fatto il bilancio dell’anno appena trascorso, confermando Milano come la città con gli incrementi maggiori dei canoni di locazione.
“Limitando l’analisi alle tre metropoli analizzate è Milano quella con i tempi di locazione più contenuti: 35 giorni. Il bilocale è la tipologia più affittata nelle grandi città (40%), in modo particolare a Milano arriva al 49,9%. A Roma è al 43,5% e a Napoli arriva al 37% – spiegano da Tecnocasa – Nel capoluogo lombardo prevale il contratto a canone libero (67,0%), così come a Napoli anche se con percentuali più basse (41,7%). A Roma vince il contratto a canone concordato (64,8%). L’affitto per la scelta abitativa prevale a Napoli (77%) e Roma (56,2%) mentre a Milano vince la motivazione studio (34,8%)”.
L’analisi delle locazioni nelle tre più importanti metropoli italiane restituisce risultati a tratti simili e a tratti più distanti – ha spiegato Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi del gruppo Tecnocasa – Sicuramente si distingue Milano i cui canoni di locazione sono cresciuti di più sia rispetto alle tre metropoli considerate sia rispetto alle altre grandi città.
Tra le tre città esaminate il capoluogo lombardo è l’unico in cui prevale il canone libero: i valori previsti dal contratto a canone concordato a Milano sono molto più bassi rispetto a quelli che si possono spuntare con un contratto a canone libero (4+4). Tale delta annulla anche i benefici fiscali che questa formula comporta. Questo a motivo di una forte domanda locativa in città e di una bassa offerta che consente di spuntare canoni medi che, per un bilocale, si aggirano intorno a 1040 € al mese, il più elevato dell’Italia. Quanto ai tempi di locazione Milano è l’unica che si pone sotto la media delle grandi città, Napoli e Roma sono leggermente sopra di qualche giorno. Napoli con 43 gg è quella tra le tre con tempi più lunghi.
Interessante anche la motivazione per cui si affitta l’immobile che appare concentrata sulla scelta abitativa sia a livello di grandi città sia a Roma e Napoli, con quest’ultima che arriva anche al 77%. Milano vede, invece, una distribuzione abbastanza uniforme tra le motivazioni da noi analizzate che oltre alla scelta abitativa e allo studio vede anche un motivo di trasferimento di lavoro che a Milano cuba il 33,9%. È invece comune a tutte le città esaminate la tipologia più locata, che è il bilocale, che a Milano tra l’altro prevale in modo importante”.