In questi ultimi anni gli investimenti ESG, cioè sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale e di buona governance, si stanno sviluppando sempre di più. Soffrono però ancora di un grande pregiudizio e cioè che investire in maniera sostenibile voglia dire accettare un compromesso finanziario in termini di rendimenti, rischi e costi.
Sfatiamo allora questi tre miti sugli investimenti sostenibili.
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Gli investimenti sostenibili sono più rischiosi!
C’è sempre stato un malinteso sul fatto che gli investimenti sostenibili fornissero rendimenti inferiori rispetto ad un investimento classico. Ciò deriva dalla convinzione che attuare un investimento ESG porti a una grande selezione degli asset investibili, penalizzando la diversificazione (uno dei cardini di una corretta pianificazione finanziaria e uno degli strumenti per il controllo del rischio). In realtà bisogna anche considerare che un’attenta selezione permette di far crescere la qualità degli investimenti.
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Gli investimenti sostenibili rendono meno!
All’inizio i primi criteri di selezione degli investimenti sostenibili si basavano esclusivamente su approcci di esclusione il che, come si è detto, limita le possibilità di investimento. Col tempo i criteri di selezione degli investimenti sostenibili sono aumentati e al principio di esclusione degli investimenti si sono aggiunti quelli di integrazione e di impatto.
A titolo di esempio, questa maggiore varietà dei criteri di selezione ha dato origine ad una moltitudine di prodotti con connotati ESG ad elevata specializzazione: così oggi è possibile scegliere tra strumenti che puntano sulle energie rinnovabili, sull’economia circolare, sulla protezione dei diritti infantili, sull’acqua, sul trattamento dei rifiuti o sullo sviluppo delle città “smart”.
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Diverse analisi, poi, hanno evidenziato come non si possa dire che gli strumenti di investimento come fondi o ETF “sostenibili” abbiano rendimenti penalizzanti rispetto agli investimenti non-ESG.
In particolare uno studio di Morgan Stanley (Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing, “Sustainable Reality: 2020 Update”) ha sottolineato come l’investimento sostenibile possa essere un’opportunità sia durante i periodi di espansione che in quelli di forte volatilità. Da questa analisi condotta su oltre 11.000 fondi comuni di investimento e ETF USA emerge che i fondi che incorporano criteri ESG possono potenzialmente fornire rendimenti finanziari in linea, se non migliori, dei fondi tradizionali e con minori rischi di ribasso. Il grafico sottostante mette a confronto i rendimenti medi dei fondi USA tradizionali e sostenibili.
Fonte del grafico: Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing, “Sustainable Reality: 2020 Update”
E qual è il terzo mito da sfatare?
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Gli strumenti ESG costano di più!
Uno studio EY di novembre 2021 riporta che i costi dei prodotti ESG sono inferiori a quelli dei prodotti tradizionali. Possibile? Sì, il range di osservazione del campione preso può essere ampliato ed approfondito ma sicuramente è un effetto della maggiore trasparenza e della stringente normativa che la finanza sostenibile si è imposta e anche della convinzione da parte degli asset manager che gli investimenti ESG saranno una scelta sempre più frequente.
Alla fine, come scegliere un investimento ESG? È fondamentale affidarsi ad un professionista competente in materia che accompagni nelle scelte di investimento responsabili senza cadere in false convinzioni. Oggi più che mai, infatti, è importante sensibilizzare gli investitori sull’importanza di adottare scelte sostenibili che possano non solo soddisfare le proprie esigenze ma anche quelle ambientali e sociali.