Nel corso del 2020, le Ipo europee sono state 135 (+27% a/a), con una raccolta complessiva di 20,3 miliardi di euro (-8% sul 2019)
Con 6.7 miliardi di euro, la Borsa di Londra resta al primo posto tra le piazze europee in termini di raccolta complessiva
Lo sbarco in Borsa di JDE Peet’s NV (2,6 miliardi) si conferma la più grande operazione del 2020
In Europa, anche il mercato delle Ipo (Initial public offering) ha dovuto fare i conti con gli effetti della pandemia, subendone i contraccolpi. Nel corso del 2020, la raccolta delle Ipo europee ha infatti registrato un calo rispetto agli anni precedenti, segnando un -8% a/a, per una totale di 20,3 miliardi di euro. Allo stesso tempo però, i volumi sono cresciuti del 27% a/a, con ben 135 quotazioni. Sono alcuni dei dati contenuti nel report Ipo Watch Europe 2020, a cura di PwC.
Guardando ai diversi settori, quello finanziario si aggiudica il primo posto, con 5 miliardi di euro raccolti nel 2020 (pari al 25% del totale), seguito dal comparto industriale, con 3,7 miliardi (19%) e da quello dei consumer goods con 3,8 miliardi raccolti (18%). È stato proprio il settore dei beni di consumo a registrare la crescita annuale più significativa, con un aumento di 3,1 miliardi di euro rispetto al 2019. Questo, spiega lo studio, è dovuto principalmente alla quotazione del gigante del caffè e del tè JDE Peet’s NV nel secondo trimestre, che, con 2,6 miliardi di euro di raccolta, si conferma la più grande Ipo europea del 2020, seguita da quella di Allegro.eu SA (2,3 miliardi), THG Holdings plc (2,04 miliardi), Nordnet AB (1,02 miliardi) e da Conduit Holdings Ltd (909 milioni). In totale, le top 5 Ipo in Europa hanno contribuito per il 44% del totale raccolto.
Per quanto riguarda l’Italia “le conseguenze economiche della pandemia hanno inesorabilmente spento gli entusiasmi di molte società che a inizio 2020 avevano già avviato le macchine per la quotazione: il Mercato Mta ha registrato nell’anno un’unica operazione (Gvs) mentre l’Aim ha retto meglio chiudendo con 22 nuove ammissioni, comunque in netto calo rispetto alle 35 del 2019” ha commentato Alessandro Loizzo, Director del CM&AAS (Capital Markets & Accounting Advisory Structuring) di PwC Italia. “Ci attendiamo che le incertezze economiche generate dalla pandemia, unite a quelle della situazione politica italiana, siano destinate a influenzare l’andamento del mercato dei capitali almeno per la prima metà del 2021. Da segnalare, come nota positiva, la proroga dei benefici fiscali sotto forma di credito d’Imposta, contenuta nella Finanziaria 2021, sui costi di Ipo sostenuti dalle Pmi” ha aggiunto Loizzo.