Nel primo semestre il Covid-19 ha messo Ko il settore (-9,2%)
Nella seconda metà dell’anno c’è stato un recupero (+0,5%)
I dati Ivass mostrano anche come la raccolta danni è diminuita ma in misura più contenuta. I premi, pari a 38,4 miliardi di euro, si sono ridotti dell’1,6%. La contrazione è stata maggiore nei comparti auto (-660 milioni),infortuni e malattia e perdite pecuniarie. In crescita invece la raccolta nei rami r.c. generale (+168 milioni), incendio ed elementi naturali (+127 milioni) e altri danni ai beni (+52 milioni).
Spostando l’attenzione sulla produzione assicurativa vita con finalità previdenziali si nota come nel 2020 ci sia stato un aumento di 1,2 miliardi di euro su base annua (+16,2%), arrivando a 8,8 miliardi di euro. L’aumento complessivo deriva secondo l’analisi Ivass quasi completamente dalla raccolta di ramo VI relativo ai fondi pensione (3,9 miliardi di euro). Ma attenzione perché anche i piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (Pip) di ramo III risultano in crescita (+7,1%), sebbene la raccolta si attesti su 1,3 miliardi di euro. Più consistente è ancora l’incidenza dei Pip di ramo I (3,5 miliardi di euro), che però aumentano di appena l’1% rispetto al 2019.
La nuova produzione vita nel 2020 diminuisce di 4,5 miliardi di euro rispetto al 2019 (-6,1%): “anche per essa si evidenzia nel 2020 una crescita su base annua dei contratti di ramo III e VI, già riscontrata nell’analisi dei premi lordi contabilizzati, e la contrazione della nuova raccolta legata al ramo I e in misura ridotta al ramo V”, si legge dal report.
E infine i mezzi di distribuzione. Se si confronta la raccolta premi per canale distributivo nel 2020 con quella del 2019 si evidenzia il calo nel ricorso a tutti i principali canali distributivi vita ad eccezione delle agenzie in economia e gerenze (+ 6,0%, corrispondente a 599 milioni di euro): il calo più consistente riguarda gli Sportelli bancari e postali, tramite i quali sono stati pagati 4,6 miliardi di premi in meno rispetto al 2019.