Chi non vuole andare in Paradiso? Di certo i collezionisti di design desideravano andare in quello di Claude (1925-2019) e François-Xavier Lalanne (1927-2008), dato l’esito della vendita della collezione Sculpting Paradise: The Collection of Marie Lalanne, messa all’asta appunto da Marie, figlia della coppia. Da Christie’s New York tutti i 157 lotti sono andati a ruba (100% del venduto, white gloves), con rilanci che hanno più che triplicato la stima complessiva di partenza. In totale, la vendita ha realizzato 77.043.008 dollari. Diciotto opere sono state vendute a oltre un milione di dollari. La vendita si è protratta per sette ore, con offerte in sala, al telefono e online. Il 20% dei partecipanti era nuovo per la casa d’aste. E un asino è stato il primo della classe.
Al contrario delle previsioni, che puntavano forse su altri lotti, il top lot della vendita è stato infatti Âne Planté (“asino piantato”, foto apertura) di François-Xavier – cui spetta tutto il podio – venduto per 8.405.000 dollari. Una rivalutazione impressionante: più di 28 volte la sua stima minima, record mondiale per il modello. Al momento, il record per un pezzo di François-Xavier Lalanne è fissato a 9,31 milioni di dollari (Le Minotaure, 2021 Sotheby’s). Per Claude invece il top price, 4,4 milioni di dollari, è stato raggiunto lo scorso anno per un candelabro in bronzo (Christie’s).
Il gruppo scultoreo Les Trois Grands Moutons de Peter ha agguantato il secondo posto, raggiungendo 6.300.000 dollari, più di quattro volte la stima bassa iniziale.
Ex aequo al terzo posto per Grand Requin (grande squalo) e La Grande Ourse (la grande orsa), aggiudicati ciascuno a 3.660.000 dollari, segno inequivocabile dell’apprezzamento da parte dei collezionisti del mondo animale de Les Lalannes, come veniva chiamato il duo di designer.
Al quarto posto si è piazzato il top lot di Claude, Très grande choupatte, 3.540.000 dollari.
I Lalanne, pur esponendo collettivamente, raramente collaboravano a opere individuali. Il loro record congiunto è adesso di 5,29 milioni di dollari (Sotheby’s 2021) per Pomme de Ben, opera del 2013.
Sculpting Paradise: The Collection of Marie Lalanne è stato per Christie’s, un ulteriore successo che va a coronare una stagione che resterà negli annali. Daphné Riou, senior specialist e head of design, Christie’s Americas, commenta, come già aveva fatto in sede di presentazione dell’asta che «i Lalanne si collocano tra Brancusi, Max Ernst e Yves Klein come giganti del XX secolo. Siamo stati entusiasti di vedere i nostri clienti rispondere con l’entusiasmo che queste icone sappiamo meritare», dicendo poi che la casa d’aste è stata «molto contenta di vedere acquirenti provenienti da tutto il mondo, con quasi un quinto degli offerenti nuovi per Christie’s – a dimostrazione del fatto che il potere e l’impatto di Les Lalanne sono profondamente sentiti su scala globale».
Non è la prima volta che uno degli eredi della coppia mette monetizza tramite asta il design dei propri genitori. Circa un anno fa (novembre 2021) Sotheby’s Parigi presentava infatti l’asta Collection Dorothée Lalanne: Claude & François-Xavier Lalanne, mettendo a segno un risultato ancora migliore: per 81 lotti – andati esauriti – il ricavato fu di quasi 93 milioni di dollari, con una rivalutazione del 96% dei pezzi. Gli ultimi anni stanno vedendo una rivalutazione accelerata delle quotazioni del duo. Solo nel 2019 si gridava al record per prezzi decisamente inferiori. Tutto lascia presagire che nel 2023 la corsa non accennerà a rallentare.