Longevity, un trend solido e prevedibile
Ancor oggi si tende ad assegnare alla parola longevità un connotato negativo, associato alla vecchiaia e ai problemi legati alla parte più vulnerabile della popolazione. Questa tendenza porta tuttavia molti investitori a trascurare le opportunità di investimento a essa legate. “Questo trend si sta sviluppando in maniera molto importante” spiega Mogni “e ha solide basi demografiche che lo rendono ampiamente prevedibile e anticipabile per i prossimi anni e decenni”. L’opportunità di mercato potenziale risiede nel fatto che nelle mani dei senior potrebbe concentrarsi la parte preponderante di ricchezza e reddito disponibile a livello mondiale. Gli investitori potrebbero quindi beneficiare dall’investimento nelle aziende più focalizzate su questo trend in un’ottica di medio-lungo termine. “Si tratta di società che si occupano di attività molto eterogenee fra loro” aggiunge Mogni. “Un universo molto frastagliato e trasversale a diverse parti dell’economia che va affrontato con focalizzazione e con disciplina”. Una strategia perseguibile, ad esempio, tramite veicoli e prodotti dedicati “nell’ottica di completare una asset allocation tipo (fatto salva ovviamente la coerenza con il profilo di rischio degli investitori) e a complemento di altre strategie tematiche, magari attualmente più sotto i riflettori, ma che non sono necessariamente superiori al tema della longevità in termini di prospettive e di opportunità di investimento”.
Opportunità di investimento: non solo salute
Le opportunità d’investimento legate alla longevity si concentrano, in particolare, sulla cura della salute e sulla componente digitale. Le possibilità non si esauriscono, però, entro quel perimetro. Secondo l’esperto “è interessante inoltre focalizzarsi sull’evoluzione degli studi in materia di aging, soprattutto quelli effettuati negli ultimi 20 anni, in particolare dopo lo sviluppo delle scoperte relative al genoma umano”. Numerose startup interessanti si stanno sviluppando “anche se in questo momento l’opportunità è abbastanza limitata”. Abbandonando l’healthcare, si va verso il settore finanziario: pianificazione patrimoniale, gestione del risparmio, integrazione pensionistica, wealth management, copertura assicurativa, ma anche fintech e transazioni potrebbero essere i temi guida.
Altri aspetti fondamentali sono quelli legati ai consumi. La pandemia ha visto lo sviluppo e l’accelerazione di nuovi modelli di comportamento da parte di questo cluster della popolazione. È coinvolto anche il settore del real estate, visto sotto una doppia angolazione: investimenti immobiliari, ma anche cura della casa e attenzione per i luoghi abitati dalle persone.
Infine, il settore tecnologico in senso lato. Basti pensare alle opportunità offerte dallo sviluppo dei device che si indossano per il controllo del metabolismo, del corpo umano o per altre attività. “Qui la sfida è di rendere la tecnologia fruibile per questo cluster di popolazione che non è di per sé nativa digitale e quindi focalizzarsi sulle aziende che colgono meglio questi aspetti” sottolinea Mogni.