Guardando indietro, una cosa è certa: correzioni e crolli sono una parte normale del ciclo di investimento.
Negli ultimi 41 anni ci sono stati, infatti 23 cali percentuali a due cifre nell’indice S&P 500, dei quali 8 molto più ampi della media (14,3%). Nonostante la volatilità intra-annuale, il rendimento a fine anno è stato positivo in 31 dei 41 anni.
I grandi cali non dovrebbero essere temuti. Piuttosto, dovrebbero essere incoraggiati dagli investitori a lungo termine. Alla fine, ogni crollo o correzione è stato completamente cancellato dalla forte ripresa del mercato.
Quando si verifica un crollo del mercato azionario è tempo di passare all’azione in maniera selettiva, come investitore.
Cosa significa selettiva? Che non si deve acquistare indistintamente qualunque azienda quotata. Per cui o si hanno le competenze necessarie per fare valutazioni oppure meglio affidarsi ad un gestore professionale che utilizza come strategia di investimento l’analisi fondamentale.
“Le aziende in portafoglio hanno tutte svolto la loro funzione fondamentale, ossia l’accrescimento degli utili aziendali (compounding). La maggior resilienza dinanzi al contesto di crisi nel primo semestre 2020 ha visto limitare le perdite sugli utili aziendali ad un 2% contro oltre il 20% dell’indice. Le aziende che deteniamo in portafoglio hanno la comprovata capacità di generare un’elevata redditività del capitale operativo e sono resilienti nelle fasi di instabilità, come dimostrato ancora una volta”.
Il caso sopra rappresenta un caso reale, dove il gestore di un noto fondo azionario commentava la discesa dei prezzi delle aziende in portafoglio durante la crisi Covid di marzo 2020.
Diventa quindi evidente che in certi momenti (Covid, Brexit, ecc) “il prezzo è ciò che paghi ed il valore ciò che ottieni – WB”.
La formazione dei prezzi dei titoli nel giorno per giorno deriva dagli stati emotivi, speranze e paure, dei milioni di persone che operano sul mercato.
Solo nel lungo termine, la formazione del prezzo è conseguenza di un processo razionale, dove bilanci e risultati operativi prevalgono sugli aspetti emotivi giornalieri, facendo sì che alla fine il prezzo riconosca e premi le società capaci di creare valore nel tempo.
Naturalmente per avere la forza di essere proattivi in momenti di crisi è necessaria la consapevolezza che quando si comprano azioni non si sta giocando in borsa, ma si acquistano quote di società.
- si acquista per partecipare alla crescita futura delle aziende in portafoglio e non nella speranza che il prezzo salga.
L’arte di pazientare è una virtù dell’investitore: “i movimenti di mercato a breve termine sono più simili ad una lotteria. Grazie al nostro orizzonte di investimento di lungo periodo, le posizioni in portafoglio hanno il tempo di accrescere il valore per gli azionisti. Il tasso di rotazione (compravendite) annuo medio del comparto è generalmente molto basso, pari al 20% – 25% (International Eq. Team – MS)”
- dopo avere acquistato si monitorano gli utili delle aziende in portafoglio e non i prezzi dei titoli
Chi investe con successo, da tempo è consapevole che acquistare azioni significa acquistare delle attività economiche (aziende) e non biglietti della lotteria. Chi possiede questa attitudine ha un vantaggio enorme sugli altri operatori.