Dopo un anno non positivo, sulla scia della perfomance registrate da Wall Street, Piazza Affari è pronta a ripartire. L’outlook per il 2023 non è dei migliori. L’Europa sarà infatti colpita da una recessione. Il che per Roma, avendo un limitato margine di manovra fiscale, non è una delle notizie migliore. Ad ogni modo in Borsa ci sono settori e settori, e le opportunità di certo non mancheranno a Piazza Affari. Ecco su quali comparti e su quali titoli punta Mediobanca per il nuovo anno.
Banche e reti
Mediobanca ha un giudizio complessivamente positivo sul settore bancario italiano. I benefici derivanti dall’aumento dei tassi d’interesse dovrebbero infatti più che compensare il peggioramento della qualità degli asset derivante i venti recessivi. In questo conteso è meglio prediligere titoli di valore a buon prezzo piuttosto che titoli dai multipli elevati. Unicredit è la banca sui cui puntare, Banca Mediolanum e Bper sono titoli da inserire in portafoglio. Quanto alle reti è ancora troppo presto per essere costruttivi. Confermati i rating di sottopeso per Fineco, Banca Generali e Azimut.
Utilities e petrolio
L’attuale contesto di aumento dei tassi e dei costi di investimento potrebbe indurre le società a riconsiderare le proprie strutture di capitale. Pertanto, Mediobanca raccomanda un’esposizione all’economia circolare (Hera) e preferisce i nomi integrati (Enel) rispetto a quelli regolamentati (Terna/Snam). Nel settore dell’energia, le condizioni favorevoli senza precedenti viste lo scorso anno sono già state incorporate nelle performance stellari del 2022. L’esposizione su Tenaris diventa neutrale, come quella di Eni, mentre da sottopesare Saraz, a causa del calo dei margini di raffinazione.
Industriali
Mediobanca suggerisce poi di ridurre il peso sui difensivi e di aumentarlo su alcuni ciclici selezionati. Nel settore dei beni strumentali, da segnalare il declassamento di Prysmian a neutrale, dopo la forte performance del 2022. Migliora invece il giudizio di Danieli che passo a sovrappeso, per via della sua solidità di bilancio. Lo scenario geopolitico poi dovrebbe essere favorevole a Leonardo (O), mentre i titoli del settore del cemento hanno un profilo di rischio/rendimento interessante. Tra questi il preferito è Buzzi Unicem, per via di uno sconto del 40% rispetto ai concorrenti.
Beni di lusso, telecom e automotive
Per quanto riguarda i beni di lusso l’outlook non è dei migliori. La crescita dei ricavi prevista per il 2023 è a una sola cifra e le valutazioni sono elevate, il che impedisce una posizione costruttiva sul settore. Il consiglio di Mediobanca è quello di prendere profitto su Brunello Cucinelli e di puntare su Moncler. Migliora inoltre il giudizio su Ferragamo a neutrale, in quanto l’azienda sarà favorita dalla riapertura della Cina. Nel settore delle telecomunicazioni da tenere sotto occhio Inwit e Ray Way, i cui titoli scontano al 25% e al 20% rispetto alla loro media storica. Quanto infine al settore dell’automotive, le immatricolazioni dovrebbero aumentere del 1% e la produzione del 2%. Al contempo gli utili per azioni per il settore sono attesi in contrazione del 12%. Stellantis è la società su cui puntare per via delle valutazioni interessanti. Multipli attraenti anche per i produttori di pneumatici e i fornitori di componenti.
I titoli su cui puntare nel 2023
Mediobanca ha rivisto le stime di oltre 30 titoli, con un rapporto di guadagni per azioni. In contrazione dell’1%., con le principali revisioni al ribasso che hanno interessato i settori dei beni di lusso, dei media e degli industriali. Le preferenze di Mediobanca per il 2023 sono: Unicredit, Poste, BPER, Enel, Stellantis, Buzzi, INWIT. Tra le mid-cap, le top pick sono: Gruppo Ariston, BFF, Danieli, Rai Way, Salcef & SeSa.