Previsto un ulteriore allentamento della politica monetaria della Fed
Ma le aspettative del mercato, di un taglio di altri 100 punti base, secondo l’asset manager sono eccessive
Stati Uniti, Europa e mercati emergenti
Secondo l’analisi del ciclo economico realizzata da Pictet, l’economia globale vive un rallentamento diffuso e i settori industriali e manifatturieri sono sensibili alle esportazioni, messi sotto pressione dalla minaccia della guerra dei dazi.“Da nessuna parte come negli Stati Uniti appare evidente questa situazione – prosegue il report -Detto ciò, la domanda dei consumatori è resiliente e i mercati del lavoro rimangono solidi. Prevediamo che la Fed statunitense opererà un leggero allentamento della politica monetaria dopo il taglio di 25punti base di luglio, ma che si limiterà a una politica di garanzia più modesta di quanto stanno attualmente scontando i mercati finanziari”. Le aspettative del mercato per il taglio di altri 100 punti base sono quindi per l’asset manager troppo aggressive.
“La previsione per l’economia dell’eurozona è più rosea. Su base trimestrale, l’indicatore anticipatore della regione è cresciuto per quattro mesi di fila, grazie al miglioramento della produzione industriale in Francia e Italia, al sentiment dei consumatori migliore e a mercati del lavoro più solidi”.
Nei mercati emergenti “l’economia cinese ha registrato la crescita più lenta degli ultimi 27 anni nel secondo trimestre, nonostante la tenuta relativamente buona del settore dei servizi. Ma nel complesso, la crescita del mondo emergente rimane relativamente in salute”.
Cosa ci dicono i numeri
“I nostri indicatori della liquidità suggeriscono di assumere una posizione cauta sugli attivi rischiosi”. Secondo il modello realizzato da Pictet, il rapporto price-earnings dell’indice S&P500 implica che le banche centrali mondiali offriranno iniezioni di liquidità per 1800 miliardi di dollari nel 2019, oltre la media annua di 1200 miliardi di dollari registrati dalla crisi finanziaria del2008 a oggi.“Tale stimolo richiederebbe un allentamento monetario simultaneo negli Stati Uniti, nell’Eurozona, in Giappone e in Cina -uno scenario a nostro avviso improbabile”.
“Il nostro modello di analisi delle valutazioni indica che le azioni non sono né costose né convenienti a livello globale. A livello regionale, tuttavia, il mercato statunitense è ancora i più costoso”, meglio le azioni giapponesi e britanniche che risultano più convenienti di quelle globali.