Complessivamente, Gen X e Millennial rappresentano oggi solo il 21% del portafoglio totale del private banking
Con il progressivo trasferimento della ricchezza, però, anche le generazioni X e Y entreranno in cima ai pensieri del settore, che per lungo tempo si è dovuto preoccupare delle esigenze – assai diverse – dei loro padri e nonni.
Oggi la ricchezza finanziaria dei Millennial e appartenenti alla GenX italiani (fino ai 57 anni), fra quelli non seguiti dal private banking, è di circa 600-700 miliardi di euro. O meglio, questa è la ricchezza della fascia definita “ad alto potenziale” per il settore, in quanto detenuta “da individui con patrimonio in costruzione, elevati flussi reddituali e interessati a servizi di consulenza efficiente“. E’ quanto affermano Accenture e l’associazione del private banking – Aipb in un nuovo rapporto: “La consulenza finanziaria per la Next Gen”.
Complessivamente, Gen X e Millennial rappresentano oggi solo il 21% del portafoglio totale del private banking, il servizio di consulenza offerto per i clienti con asset investibili superiori ai 500mila euro. Il grosso dei patrimoni private, secondo i dati Aipb è ancora rappresentato dai Baby boomer e dalla Generazione silenziosa, che assieme rappresentano il restante 79% degli asset in gestione dei private banker.
Per il momento, dei circa 700 miliardi di ricchezza finanziaria in mano alle generazioni X e Millennial più promettenti per il private banking, solo una parte minoritaria supera la soglia individuale che apre l’accesso ai servizi. Con il progressivo trasferimento della ricchezza, però, anche le generazioni X e Y entreranno in cima ai pensieri del settore, che per lungo tempo si è dovuto preoccupare delle esigenze – assai diverse – dei loro padri e nonni.
Come ha messo in luce l’indagine di Accenture-Aipb, condotta intervistando oltre 2mila risparmiatori di età compresa fra i 26 e i 55 anni, solo il 10% di questi soggetti ha una disponibilità superiore ai 500mila euro, mentre il 40% si trova nella fascia 75-500mila.
LE OPPORTUNITÀ PER TE.
Cosa distingue il private banking da un normale servizio di consulenza retail?
Cosa caratterizza i portafogli “private”?
Gli esperti selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.
RICHIEDI LA TUA CONSULENZA GRATUITA
Cosa desiderano Gen X e Millennial dalla consulenza evoluta
In questa fascia d’età, solo il 39% del campione dichiara di possedere un prodotto di investimento; il 28% ha prodotti assicurativi e di protezione il 20% mutui e il 12% prestiti in essere. L’utilizzo del digitale per le attività bancarie riguarda l’80% dei Millenial e Gen X, anche se l’86% degli intervistati che hanno sperimento un servizio di consulenza digitale lo ha fatto tramite un supporto umano. Oltre 8 su 10 desiderano un supporto in momenti rilevanti, come la richiesta di un mutuo per l’acquisto della prima casa e una simile percentuale opterebbe per risposte mirate alla risoluzione delle loro problematiche, piuttosto che una relazione continuativa. L’80% dei Millennial/Gen X, poi si dichiara interessato a un modello che mescoli digitale e supporto umano, mentre solo il 30% ritiene necessaria un rapporto in presenza con il consulente.
“Come Private Banking abbiamo raggiunto negli ultimi 15 anni straordinari risultati, avendo come interlocutori i nostri clienti appartenenti prevalentemente alla silent generation ed ai baby boomers”, ha commentato il presidente dell’Aipb, Andrea Ragaini, “ora è arrivato il momento di aprirci alle nuove… Per raggiungere questo risultato dobbiamo attrarre giovani talenti offrendo modalità di lavoro sempre più inclusive basate su un crescente dialogo intergenerazionale. Grazie al contributo di questi nuovi professionisti, l’industria sarà in grado di progettare quei servizi di consulenza sempre più digitali, evoluti ed efficienti, che ci vengono richiesti dai Millennials e dalla Gen X”.
Dal 2007 il Private Banking ha aumentato le sue masse a un tasso composto del 6,6%, “un percorso di sviluppo e consolidamento del modello di servizio che ha portato l’Industria a gestire oltre il 70% del suo mercato d’elezione, quello delle famiglie con portafogli finanziari investibili superiori a 500.000 euro”, ha comunicato l’associazione.