Il Diamante Hope, una maledizione dal valore inestimabile
Dal valore di mercato probabilmente inestimabile, il Diamante Hope è l’unico nella classifica a non essere mai comparso pubblicamente sul mercato. Noto nella storia contemporanea per essere accompagnato da una maledizione che segna la sventura dei suoi proprietari, il gioiello è un diamante blu di 45.52 carati proveniente dalle miniere Golkonda nel sud dell’India. Le prime notizie sul prezioso si hanno nella seconda metà del XVII secolo, quando il commerciante di gemme francese Jean-Baptiste Tavernier lo portò dall’India a Parigi, allora di 112 carati. Non è chiaro come il Tavernier riuscì a entrare in possesso del diamante: secondo alcuni il commerciante lo rubò dal tempio della dea indù Sita che, in virtù del danno subito, lanciò sul gioiello una maledizione a cui, secondo alcuni, sono legate le sventure dei suoi successivi proprietari.
Dal Re Sole Luigi XIV fino alla rivoluzione francese, quando venne saccheggiato dalla tesoreria, il gioiello fu di proprietà della famiglia reale di Francia, che lo fece tagliare a 67 carati e lo ribattezzò Blu di Francia. Nel 1812 ricomparve a Londra ridotto a 45 carati e dopo il 1830 fu acquistato dal banchiere Thomas Hope, da cui oggi il diamante prende il nome. Venduta dai suoi eredi all’inizio del Novecento, la pietra fu successivamente portata negli Stati Uniti e acquistata da Pierre Cartier nel 1910, che la rivendette l’anno successivo alla ricca ereditiera Evalyn Walsh McLean per 300 mila dollari (circa 8,2 milioni in valore corrente). Per lei il gioielliere la incastonò nella preziosa collana su cui è visibile ancora oggi, incorniciata da 16 diamanti bianchi e sostenuta da altrettanti 45 a formare il girocollo. Venduto a Harry Winston nel 1949, nel 1958 il prezioso gioiello fu poi da questo donato allo Smithsonian Museum of Natural History di Washington.
La Peacock Brooch, un pavone da $100 milioni
Valutato per 100 milioni di dollari, la spilla con sembianze di pavone è stata realizzata nel 2013 dalla casa di gioielleria Graff Diamonds e presentata da TEFAF a Maastricht. Composta da un totale da più di 1300 pietre tra diamanti bianchi, verdi, gialli, rosa, arancioni e blu per un totale di 120.81 carati, la spilla presenta sul petto del pavone un raro diamante blu scuro da 20.02 carati a forma di pera che è possibile staccare ed indossare separatamente.
3. Il CTF Pink Star, record in asta per $71.2 milioni
Estratto nelle miniere del Sud Africa nel 1999 da De Beers, il CTF Pink Star è un diamante rosa “fancy vivid” internamente esente di difetti attualmente montato come anello. Presentato a Monaco nel 2003 dopo essere stato tagliato a ovale a 59.60 carati da un diamante grezzo di 132.5 carati (un’operazione che occupò il Beny Steinmetz Group per circa 20 mesi), il prezioso costituisce attualmente il record per un gioiello venduto all’asta dopo essere stato acquistato dal conglomerato cinese operante anche nel settore dei preziosi Chow Tai Fook per 71.2 milioni di dollari da Sotheby’s Hong Kong nell’aprile del 2017.
4. L’Oppenheimer Blue, dai gioielli De Beers per $57,5 milioni
L’Oppenheimer Blue è il più grande diamante blu “fancy vivid” mai apparso all’asta fino al maggio 2016, quando fu venduto da Christie’s Ginevra per 57,5 milioni di dollari, registrano il record mondiale per un gioiello in asta fino a quel momento. Probabilmente estratto all’inizio del Novecento, il diamante da 14.62 carati di taglio smeraldo è incastonato in un anello e affiancato da due diamanti bianchi di taglio a trapezio. Deve il suo nome a Sir Philip Oppenheimer, famoso proprietario di cavalli da corsa la cui famiglia controllò il gruppo De Beers.
5. Apollo e Artemis, i diamanti gemelli per $57,4 milioni
Un paio di orecchini, due i diamanti incastonati, una la coppia di fratello e sorella dell’Olimpo greco da cui prendono il nome. Il primo, l’Apollo, è un “fancy vivid” blu da 14.54 carati, mentre l’Artemis, il secondo, è un “fancy intense” rosa da 16 carati, entrambi di taglio a pera. Offerti all’asta separatamente in virtù della loro rarità, i due diamanti sono stati poi acquistati in coppia da un anonimo collezionista per 57,4 milioni di dollari ($41,1 milioni l’Apollo e $15,3 milioni l’Artemis), fissando un record in asta per il paio di orecchini più costosi mai andati all’incanto.
6. L’Incomparable Diamond Necklace, una collana da $55 milioni
La collana Incomparable Diamond, valutata per 55 milioni di dollari e realizzata dai noti gioiellieri di origine libanese Mouawad, monta il più grande diamante giallo internamente esente di difetti finora conosciuto. Della grandezza paragonabile a un uovo, la pietra da 407.48 carati è incastonata in un letto di oro 18 carati e accompagnata da un girocollo di 90 diamanti bianchi di vario taglio (per un totale di 230 carati) a ricordare foglie che si aprono su un ramo d’oro. Interessante la storia del suo ritrovamento: la pietra fu infatti scoperta in Congo negli anni Ottanta da una ragazzina che giocava tra un cumulo di rifiuti minerari vicino l’abitazione dello zio.
7. Il Blue Moon of Josephine, di padre in figlia per $48,5 milioni
Venduto da Sotheby’s per 48,5 milioni di dollari nel novembre 2015, il Blue Moon of Josephine detiene attualmente il record per il diamante o gemma più costosa per carato (più di 4 milioni di dollari ciascuno). Scoperto nel 2014 in Sud Africa da Petra Diamonds nelle miniere Cullinan, il diamante blu “fancy vivid” è di taglio cushion e presenta 12.03 carati. Fu acquistato dal magnate di Kong Kong Joseph Lau Luen-hung e battezzato in onore della figlia di lui, Josephine, di allora soli 7 anni.
8. Il Pink Emerald-cut Graff Diamond, nascosto per più di 60 anni
Scoperto in una miniera del Lesotho, in Africa, il diamante rosa Graff Pink presenta un taglio a smeraldo per 24.78 carati ed è incastonato in un anello con altri due diamanti bianchi di taglio a scudo. La pietra fu venduta negli anni Cinquanta da Harry Winston a un collezionista e non fu più visto sul mercato fino all’asta di Sotheby’s Ginevra del novembre 2010, quando totalizzò 46 milioni di dollari e fu acquistato dal famoso gioielliere Laurence Graff.
9. La perla della regina Maria Antonietta, dai gioielli borbonici
Perla naturale appartenuta alla regina di Francia Maria Antonietta e incastonata in un pendente insieme a diamanti, nel 1792 il prezioso fu spedito in Belgio in un forziere all’arciduchessa Maria Cristina per metterlo in salvo dall’imminente rivoluzione. Nel 1795 Maria Teresa, l’unica figlia sopravvissuta alla ghigliottina di Maria Antonietta, dopo la scarcerazione fuggì in Austria, dove l’imperatore le rese i gioielli di sua madre, tra cui la perla. Senza figli, la “Madame Royale”, com’era soprannominata, lasciò il prezioso alla figlia adottiva Louise, che a sua volta lo donò al figlio Roberto I, l’ultimo duca regnante Borbone di Parma. Valutata per “soli” 2 milioni di dollari, la perla è stata aggiudicata in asta da Sotheby’s Ginevra per 36,2 milioni nel novembre del 2018.
10. L’Orange, un rarissimo diamante arancione per $36 milioni
I diamanti arancioni, soprannominati “diamanti di fuoco”, sono estremamente rari in natura. L’Orange, un “fancy vivid” da 14.82 carati, è il più grande al mondo tra queste speciali gemme: quasi il quadruplo di un diamante arancione standard. Il prezioso è stato aggiudicato per 36 milioni di dollari nel novembre 2013 da Christie’s Ginevra.