All’interno di un team di consulenti, essere il punto di riferimento è una sfida continua: mi piace ripetere che “gli esami non finiscono mai”, come dal titolo della commedia di Eduardo de Filippo. Nella vita, come nella professione, c’è sempre la possibilità di cogliere nell’altro gli elementi che lo rendono una persona o un professionista unico e particolare, portando a un arricchimento reciproco. È questo a mio avviso il senso dell’essere il punto di riferimento di una squadra: non certo comportarsi da deus ex machina, ma porsi come guida su determinati aspetti della professione, specialmente quelli legati all’esperienza. Io credo molto nell’aspetto esperienziale del nostro mestiere, tramite il quale le nozioni apprese vengono messe in pratica e sfruttate in concreto, giorno dopo giorno.
Nel lavoro quotidiano valorizzare il team è fondamentale, perché gratifica e porta a sua volta valore. Valorizzare è un termine che potenzia, aumenta la validità professionale di chi fa parte del team e anche questo contribuisce a costruire lo spirito di squadra.
Il gruppo è una risorsa anche quando un consulente attraversa un periodo critico: in un team, come avviene ad esempio in barca a vela, se qualcuno manifesta una difficoltà gli altri accorrono in aiuto, a volte semplicemente con uno sguardo, una parola. Confrontarsi con l’altro, nella vita e nel lavoro, oltre a servire da sfogo, può offrire un punto di vista differente su cui meditare.
Per quanto riguarda la relazione con il cliente, il rapporto one-to-one che si instaura tra consulente e assistito è e rimane un elemento distintivo della nostra professione. Tuttavia, esistono casistiche nelle quali l’appartenenza a un team di lavoro può fornire un valore aggiunto, specie per quelle attività che esulano dalla mera allocazione degli asset e che fanno parte comunque del servizio che noi offriamo ai clienti. In taluni casi è capitato di andare dall’assistito insieme a un collega particolarmente preparato su un tema specifico, in maniera da poter gestire al meglio le richieste e fornire un’assistenza completa. Nell’ambito del nostro modello di servizio tale attività è regolamentata da un contratto “Team” per mezzo del quale viene nominato la figura del team leader e team associato, anche questo è lavoro di squadra: per il cliente è importante sapere di poter contare non solo sul proprio consulente finanziario, che comunque rimane il primo punto di riferimento, ma su un’organizzazione che è in grado all’occorrenza di intervenire per soddisfare ogni esigenza. Sapere di avere a disposizione più persone, più teste, è un aspetto molto importante: se per qualsiasi motivo il consulente non riesce a venire incontro alle richieste del cliente la squadra può sopperire, completando così il servizio di qualità.